Cronaca ambientale
La bufala è servita: cosa sappiamo sui terremoti di questo e altri mondi?
Ho partecipato all’evento la Bufala è servita a Caserta dove un geofisico, una vulcanologa, un archeologa e due astrofisici hanno svelato agli avventori di un pub cosa sono i terremoti e quali sono le mistificazioni che li riguardano
(Il video dell’evento inizia al minuto 22.47)
Prendete la scienza, quella vera, quella che si fa nelle Università e nei laboratori e portatela di colpo in un bar, un caffè o in un pub. E’ questa la formula dell’evento La Bufala è servita giunto alla seconda edizione e a cui ho partecipato a Caserta al pub Thaddeus per l’incontro Terremoti di questo e altri mondi. I relatori erano: Eugenio Lippiello, Geofisico presso la Seconda Università; Ciro de Maio responsabile Protezione Civile di San Nicola La Strada; Lidia Vignola archeologa e finalista Famelab Italia 2014; Angelo Zinzi planetologo – ASI Science Data Center / INAF-OAR; il moderatore era Luigi Antonio Smaldone astrofisico e docente alla Federico II di Napoli e gli organizzatori Angelo Zinzi e Teresita Gravina vulcanologa che è intervenuta via skype. Qui proverò a riassumervi le oltre 3 ore di analisi e interventi degli scienziati che hanno interagito con il pubblico svelando molte verità che in tanti ignoravamo esistessero.
Le bufale (hoax in inglese) sono quelle notizie palesemente false ma che oggi attraverso la cassa di risonanza dei social network (una volta erano le mail e gli SMS) diventano virali e raggiungono dunque un altissimo numero di persone che iniziano a credere siano vere; in taluni casi arrivano a creare un allarme inesistente. Prima che i social però fossero davvero alla portata di tutti, le bufale venivano diffuse attraverso l’uso virale degli SMS, come nel caso del famoso messaggio via cellulare sulla previsione del terremoto di Palermo che nel 2009 prese a girare in Italia.
Dunque gli scienziati partendo dalla diffusione di false informazioni sono scesi dalle cattedre e entrati nei pub e nei bar per fornire alle persone informazioni corrette e far si che la diffusione di notizie esatte vada a bilanciare e magari a annullare la diffusione di informazioni errate se non palesemente false.
Le iniziative legate a La Bufala è servita sono dislocate sull’intero territorio e per la maggior parte hanno avuto come tema gli OGM, l’alimentazione e le vaccinazioni. A Caserta, invece, i due organizzatori Teresita Gravina vulcanologa e Angelo Zinzi planetologo hanno puntato sui terremoti e sulla loro previsione, argomento oggetto peraltro di una sentenza nel 2012 con condanne a 6 anni degli scienziati e esperti della Commissione grandi rischi per non aver previsto il sisma dell’Aquila del 2010.
Terremoto foreshock, come prevedere il sisma
Eugenio Lippiello, geofisico, nella sua presentazione spiega brevemente come nasce un terremoto e del perché oggi sia impossibile prevenirlo. Anche lo stesso radon o le variazioni nel campo elettromagnetico sono strumenti acerbi che al momento non ci forniscono alcuna risposta concreta. Esiste un modello di previsione foreshock su terremoti superiori alla magnitudo 6 lungo uno spazio temporale di 10 anni. In sostanza un evento foreshock (fore dall’inglese= anteriore, shock= scossa) è un terremoto o una serie di eventi sismici di bassa intensità che anticipano la scossa principale, il che va esattamente contro l’informazione che abbiamo sempre avuto nel merito, ossia che più ci sono scosse di terremoto di bassa intensità e frequenti e più energia si libera impedendo che vi sia una scossa di terremoto più forte. Di vero c’è, nella previsione, che il comportamento degli animali varia poche ore prima del manifestarsi del sisma anche se non ne conosciamo i motivi e non siamo in grado di prevedere né l’ora né la zona in cui si verificherà.
Nel merito dei terremoti indotti dall’attività di fracking spiega Lippiello, sono in corso studi che sembrano confermare la possibilità che le attività di frantumazione delle rocce con acqua e sostanze chimiche possono produrre scosse sismiche. Cita Lippiello il caso di Basilea che sorge in zona non sismica ma che ha subito diverse scosse dopo che era iniziata l’attività di fracking in aree limitrofe.
E veniamo alle bufale che in questo periodo sono più frequenti e riguardano il vulcano sottomarino Marsili: sì esiste è un vulcano attivo e è sotto monotoraggio anche se progetti si affacciano all’orizzonte e che lo riguardano per la produzione di energia geotermica.
Per proteggersi dai terremoti però restano validi gli unici due strumenti di cui disponiamo: la prevenzione e la corretta informazione. Conoscere il rischio sismico della zona in cui si vive e conoscere la sicurezza dell’edificio in cui si abita sono discriminanti necessarie a far si che non si rischi la vita inutilmente. In effetti con un breve quiz presentato durante l’evento viene messa alla prova la conoscenza dei presenti su come agire correttamente in caso di terremoto: la Protezione Civile le riassume in 9 azioni.
In fondo sono azioni dettate sopratutto dal buon senso che non è ancora diventato un fenomeno virale. Detto ciò l’analisi dei relatori è proseguita nello spieigare perché non dobbiamo appunto temere i terremoti e di quanto questi, al contrario siano importanti per la vita sul nostro Pianeta. I terremoti, o meglio l’attività tettonica è un fenomeno naturale necessario poiché attraverso la loro azione sono attivati i vulcani che generano nell’atmosfera significativi cambiamenti che rendono possibile la vita sulla Terra , beninteso sotto qualunque forma e dunque non necessariamente benevola per gli umani.
Angelo Zinzi spiega che su Marte, che per la posizione che occupa nel nostro sistema solare è collocato proprio all’interno della fascia vitale, ossia quella predisposta alla nascita della vita, e perché c’è stata presenza di acqua sarebbe dovuto essere un pianeta vivo. Ma su Marte non ci sono terremoti perché l’attività tettonica è ferma e dunque gli scientiati dopo aver verificato che in passato c’era stata acqua hanno capito che a causa di cambiamenti climatici l’atmosfera sul pianeta è collassata fino a sparire. In effetti spiega Zinzi nel giro di 10 anni Marte ha perso
L’archeologia ci rivela il futuro
Un intervento quello di Lidia Vignola che prende spunto dal passato per spiegarci cosa potrebbe riservarci il futuro analizzando i dati già in nostro possesso nel merito delle possibili eruzioni del Vesuvio. Ci saranno, non possiamo prevedere esattamente quando ma abbiamo mezzi di monitoraggio che ci preannunciano tutti i segnali di pericolo. Il piano di emergenza consiste nello spostare quasi un milione di persone in poche ore: l’impresa è titanica e certamente soggetta a grandi rischi e errori, saremo preparati?
Lidia Vignola ci ha raccontato che dopo aver scoperto come sono morti i cittadini di Ercolano nel 79 d.C ossia per lo shock termico dovuto all’ondata di calore, un vento bollente tra i 300 gradi C e i 600 gradi C, generato dalla nube piroclastica, sono stati inclusi nell’area della zona a rischio altri comuni perché lo studio degli archeologi ha dimostrato che la fascia di sicurezza individuata era insufficiente. In effetti anche il villaggio rinvenuto a Afragola e risalente al 1600 a.C dimostra che una nube piriclastica è giunta anche alle porte di Napoli.
Il terremoto solare
Anche sul sole ci sono terremoti che vanno oltre i 15 gradi della scala Richter. Sono violentissimi e generati dallo spostamento violento del materiale sulla superficie solare che vi ricade dopo essere stato espulso.Furono osservati per la prima volta negli ’70 all’Osservatorio di Anacapri da Franz Doipner ma la scoperta risale al 1992.