Inquinamento
Ilva, 28 condanne per morti per amianto a ex dirigenti
Sono 28 le condanne emesse dal Tribunale di Taranto che coinvolgono 28 ex dirigenti dell’Ilva responsabili per le morti causate dall’amianto tra 31 operai che lavoravano all’interno dell’impianto siderurgico
Le condanne sono state annunciate dal giudice della II sezione penale del tribunale di Taranto Simone Orazio e le pene più altre riguardano Sergio Noce condannato a 9 anni e mezzo e Giovanbattista Spallanzani condannato a 9 anni per il reato di disastro ambientale; condannati a otto anni e mezzo Pietro Nardi e Giorgio Zappa mentre a Fabio Riva e a Luigi Capogrosso (ex direttore dello stabilimento) sono stati riconosciuti sei anni di reclusione. Sono stati annunciati i ricorsi in appello.
Dei morti per amianto all’Ilva di Taranto ve ne rendevamo conto all’inizio di quest’anno a proposito dell’associazione Contramianto che si è costituita parte civile nel processo che si è concluso oggi con l’annuncio delle condanne.
L’amianto era entrato nell’impianto siderurgico massicciamente e presente fino alla fine degli anni ’90 ma il processo si è aperto 24 mesi fa per disastro ambientale, danni e lesioni ai danni di 31 operai che si sono ammalati e in alcuni casi morti per mesotelioma e cancro polmonare.
Sono stati ascoltati dai magistrati lungo questi due anni, decine di testimoni che hanno raccontanto come all’interno della fabbrica si svolgeva il lavoro a partire dagli anni ’60 e fino agli inizi del 2000. Insomma, i giudici hanno voluto ricostruire 40 anni di storia dell’impianto siderurgico e il Pubblico Ministero, Raffaele Graziano, dopo aver analizzato la documentazione aveva chiesto pene particolarmente severe per i responsabili delle malattie causate dalla polvere d’amianto.
A essere giudicati 29 dirigenti ma le condanne hanno riguardato 28 persone accusati di disastro colposo e violazione della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dalla requisiotria è emerso che alla fine degli anni ’90 all’interno dello stabilimento tarantino erano contenuti grandi quantitativi di amianto che hanno esposto alle malattie gli operai. Le bonifiche sono partite a rilento e a oggi sono in calendario nel programma industriale ILVA ancora 1300 interventi.
Foto | Contramianto su Fb