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Carrefour sospende l’acquisto di gamberetti dalla Thailandia
Dopo l’inchiesta pubblicata dal The Guardian sulle condizioni di schiavitù in cui sono detenuti i pescatori in Thailandia Carrefor annuncia la spspensione degli acquisti di gamberi e gamberetti provenienti da quelle zone di pesca
Carrefour ha annunciato la sospensione degli acquisti di gamberi e gamberetti provenienti dalla Thailandia e dal rivenditore CPF nella cui catena di produzione si annidano almeno 650 mila pescatori e il 90% sono migranti. L’annuncio del retailer francese è stato pubblicato anche sul sito:
Carrefour condanna fermamente ,se dimostrate vere, le accuse riportate dal Guardian riguardanti l’approvvigionamento di gamberi da una società thailandese.
Come misura precauzionale, Carrefour ha deciso di sospendere immediatamente i suoi acquisti diretti o indiretti da questa azienda fino a quando non sia stata fatta luce sulla situazione.
Carrefour, come fa regolarmente, ha condotto nel luglio 2013 una verifica sociale sugli impianti di trasformazione della società, che non hanno rivelato nulla di anormale in quel momento.
La decisione arriva a pochi giorni dalla pubblicazione sul The Guardian di una inchiesta sulle condizioni di schiavitù a cui sono sottoposti i pescatori in Thailandia nell’ambito della catena di allevamento di gamberi e gamberetti commercializzati dal più grande produttore al mondo la CPF. Non è la prima volta che circolano queste accuse ma recentemente la ONG Environmental Justice Foundation (EJF) ha condotto un’inchiesta in cui sono fatti per la prima volta i nomi delle aziende coinvolte tra cui Carrefour, Walmart e Tesco.
Steve Trent, direttore esecutivo di EJF, ha dichiarato:
La decisione di Carrefour dovrebbe spronare tutte le società che vendono pesce thailandese a prendere provvedimenti analoghi ed effettuare rigorosi, controlli indipendenti di tutta la loro catena di fornitura.
Via | EJF, Seafood source