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Eternit, il dramma di Casale Monferrato diventa un film
Dopo due documentari, la storia dell’amianto a Casale Monferrato diventa un lungometraggio di finzione che verrà finanziato attraverso il crowdfunding
Sull’amianto a Casale Monferrato sono già stati girati due splendidi documentari, Polvere di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller (2011) e il più recente La città bianca di Tommaso Ausili. Ieri, presso la Sala delle Lunette del Museo Civico di Casale Monferrato l’attore Marco D’Amore, protagonista della fiction Gomorra, e il regista e sceneggiatore Francesco Ghiaccio hanno incontrato l’Afeva (Associazione Familiari Vittime dell’Amianto) per presentare quello che sarà il primo lungometraggio di fiction sulla storia dell’Eternit.
Il lavoro, il cui titolo, almeno per il momento, è “Un posto sicuro” era in cantiere da un anno e si propone di raccontare la vicenda che ha interessato l’intero territorio casalese e non soltanto gli operai che entravano nella fabbrica sulle sponde del Po.
Le riprese del film cominceranno a novembre. Personaggio centrale della storia sarà Luca, figlio di un uomo che morirà di mesotelioma.
Noi questa storia abbiamo deciso di intitolarla “Un posto sicuro” perché un posto sicuro credevano di aver trovato gli operai negli anni cinquanta quando entravano all’Eternit, la fabbrica dei sogni. Perché i “capi” hanno continuato a ripetere loro che quello era un posto sicuro, anche quando venivano giù vite come birilli, una dopo l’altra. Perché un posto sicuro vuole diventare Casale adesso. Perché un posto sicuro non può essere solo un miraggio. Abbiamo messo al centro della vicenda un trentenne, Luca, comico di professione, un ragazzo allo sbando, senza obbiettivi.
Sarà il dolore a salvarlo, il dolore per la malattia che colpisce il padre, ex operaio Eternit. Il loro percorso di incontro e amore è accompagnato dal canto corale di tutta la città, in attesa della sentenza del primo grado del processo contro i magnati della fabbrica presso la Procura di Torino. Siamo agli inizi del 2011. Il giudice pronuncerà la parola “colpevoli”, dopo aver letto per più di due ore di fila i nomi delle vittime,
ha spiegato il regista. La produzione del lungometraggio avverrà attraverso il crowdfunding e con il contributo dell’Afeva grazie all’impegno de La piccola società, una realtà produttiva nata nel 2004 per iniziativa di Marco D’Amore e Francesco Ghiaccio che, in passato, ha già prodotto quattro diversi spettacoli teatrali e due cortometraggi ospitati in diversi festival nazionali.
Processo Eternit – foto mazzocco
Via | Alessandria News
Foto © Davide Mazzocco