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Cronaca ambientale

Ebola in Sierra Leone fuori controllo, corsa contro il tempo per fermare l’epidemia

Il virus Ebola si diffonde nel continente Africano e dopo i casi registrati in Guinea nuovi contagi si sono avuti in Sierra Leone. Medici senza Frontiere avvertono che l’epidemia è fuori controllo

L’epidemia di Ebola nell’Africa Occidentale non accenna a regredire. Anzi una recrudescenza dell’infezione è stata registrata in Sierra Leone dopo che centinaia di casi si sono avuti nei mesi scorsi in Guinea. A definire lo stato delle cose Medici senza Frontiere che con i suoi volontari sta assistendo oramai le centinaia di malati. Infatti in un comunicato MSF fa sapere che nelle ultime due settimane ha trattato oltre 70 pazienti con sintomi simili a quelli dell’ebola nel centro per il trattamento di Kailahun, in Sierra Leone orientale. Ma teme che i casi siano destinati a aumentare nelle prossime settimane sebbene i volontari siano impegnati a rintracciare tutte le persone che hanno avuto scambi con i pazienti malati.

L’epidemia di ebola dunque sta dilagando in Africa Occidentale e si può dire che sia la prima volta che si registra una tale diffusione geografica con elevato numero di casi e vittime. Riferisce MSF:

L’OMS ha stimato 964 casi di ebola e 603 decessi in Guinea, Sierra Leone e Liberia dall’inizio dell’epidemia (dati aggiornati al 15 luglio).

Spiega la coordinatrice per MSF Anja Wolz:

Per accogliere il crescente numero di pazienti, MSF ha ampliato la capacità del proprio centro per il trattamento dell’ebola da 32 a 65 posti letto. Siamo sotto pressione: più tempo si impiega per trovare e seguire le persone che sono venute in contatto con i malati, più sarà difficile controllare l’epidemia. Non abbiamo ancora idea di quanti siano i villaggi colpiti. Temo che abbiamo visto solo la punta dell’iceberg.

Ebola è un virus e al momento non esistono né medicine né vaccini che possano contrastarlo.A dispetto della virulenza di questa malattia le cure sono molto semplici e consistono nel tenere il paziente idratato, pulito (per cui va lavato più volte al giorno) e nell’evitare che contagi altri persone. Infatti la prevenzione e la sorveglianza epidemiologica in questa fase sono due aspetti fondamentali per evitare che il contagio si possa estendere ancora di più. Ma le risorse di Medici senza Frontiere sono limitate e ovviamente con sforzi concentrati vero la cura delle persone ammalate.

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Sia il ministero della Salute della Sierra Leone e sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno iniziato a rafforzare le squadre seguono la ricostruzione dei contatti intercorsi tra i pazienti e le comunità ma anche gli stessi pazienti devono ancora essere del tutto identificati, ad esempio nel villaggio vicino Ngolahun (Provincia Orientale, Sierra Leone) ne sono stati segnalati quasi 40.

Purtroppo Ebola è una malattia complessa da affrontare e spiega Wolz che le comunità locali non sono di sostegno poiché

Le famiglie possono essere cacciate dai loro villaggi e le persone malate vengono allontanate e muoiono in solitudine.

Il che rende difficile poi la segnalazione dei contatti avuti e infatti MSF incoraggia a segnalare i casi e a evitare sia il contatto con i vivi sia con i cadaveri di chi poi è morto di Ebola.

Il summit tra 11 ministri della Salute che si è avuto lo scorso 2 e 3 luglio, l’OMS e le organizzazioni internazionali a Accra ha fatto il punto della situazione organizzando le risposte a quella che si prospetta essere un’emergenza sanitaria. Ma il contagio corre più veloce degli accordi e presto si potrebbe giungere all’emergenza sanitaria.

Via | Medici senza Frontiere

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