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Inquinamento

A Zurigo la prima residenza contro i disturbi di elettrosensibilità e sensibilità chimica multipla

La prima residenza per elettrosensibili è stata costruita a Zurigo

Per le vittime della sensibilità elettromagnetica e della sensibilità chimica multipa è sorto a Zurigo un edificio completamente schermato da ogni sostanza che innesca i disturbi in queste persone. Le vittime delle onde elettromagnetiche sono definite elettrosensibili, nel merito esiste anche in Italia una associazione l’A.I.E A, ossia di persone allergiche o intolleranti ai c.e.m ovvero i campi elettromagnetici. I sintomi possono anche essere consistenti e la ipersensibilità ai campi elettromagnetici si manifesta con disturbi del sonno, mal di testa, debolezza fisica, riduzione della concentrazione e della memoria, dolori sia localizzati sia diffusi, disturbi visivi, dell’equilibrio o uditivi e soprattutto le cure non hanno effetto. La sensibilità chimico multipla è un disturbo riconosciuto come malattia rara e i suoi sintomi sono confusi spesso con quelli di altre malattie per cui un paziente viene etichettato come malato psicosomatico o malato psichiatrico.

A Zurigo però è stata sviluppata un abitazione alla porte di Zurigo, nel tranquillo quartiere di Leimbach. La casa è circondata dalla campagna e da un boschetto con grandi alberi. L’edificio accoglie persone affette da MCS, ovvero ipersensibilità chimica multipla e da elettrosensibilità. Spiega Christian Schifferle affetto da sensibilità chimica multipla che ha ideato il progetto:

Abbiamo studiato delle misure di schermatura grazie anche alla collocazione naturale, di spalle a una montagna che offre un riparo protettivo. In più c’è assenza di antenne e una elevata qualità dell’aria.

Non è un lusso, ma una casa adatta a chi soffre di questi disturbi e non riesce a vivere in un appartamento tradizionale. L’edificio consiste in 15 appartamenti per cui l’80% degli occupanti beneficia dei sussidi per la casa con un costo di 1.050 franchi svizzeri al mese per due stanze.. I materiali e le tecnologie usate hanno un impatto ambientale notevolmente migliore stimati in più del 25% rispetto alle costruzioni classiche di Zurigo. La cooperativa presieduta da Christian Schifferle ha ottenuto il terreno grazie al sostegno dell’amministrazione e anche un aiuto finanziario.

Le paresti sono state imbiancate con vernici atossiche e i pavimenti sono in pietra. La difficoltà si è avuta proprio nel reperire tutti materiali naturali non trattati chimicamente. Spiega l’architetto Andreas Zimmermann:

Abbiamo lavorato per la riduzione degli additivi così da rendere la casa adatta alle persone allergiche.

Al fine di proteggere l’edificio dalle onde elettromagnetiche sono stati utilizzati filtri in vetro. All’ingresso di ogni appartamento c’è una struttura che accoglie i vestiti troppo profumati e li neutralizza grazie a un sistema di purificazione dell’aria. Nel seminterrato, accanto alla lavatrice in uso comune sono disposti prodotti per il bucato autorizzati, tutti “senza profumo” e “senza coloranti”.

Via | Le Monde, SRF

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