Alimentazione
Brunello di Montalcino, sequestrati 160 mila litri tarocchi del vino più frodato al mondo
Vino modesto venduto come pregiato Brunello di Montalcino: la frode è stata rivelata dalla Guardia di Finanza di Siena
Il Brunello di Montalcino è probabilmente uno dei vini più pregiati al mondo e come tale è anche il più contraffatto. Proprio oggi la Guardia di Finanza di Siena ha scoperto l’ennesima frode: 160 mili litri di modesto vino, con 2350 contrassegni di Stato, pronti per essere imbottigliati sotto l’etichetta prestigiosa di Brunello di Montalcino. La GdF fa sapere che a essere coinvolto è un nome eccellente, un enologo particolarmente famoso e collaboratore di varie aziende agricole. Ci piacerebbe conoscere il nome ovviamente.
In effetti le frodi ai danni di uno dei vini più pregiati dell’Italia sono numerose, consideriamo che una bottiglia di Brunello di Montalcino si piazza sul mercato americano mediamente a 75 dollari e su quello inglese anche a 100 sterline e dunque l’affare per i frodatori diventa interessante. Vittima illustre di una delle tante frodi anche Andrea Bocelli, il nostro tenore più famoso al mondo e proprietario con il fratello di una tenuta in Toscana a Lajatico, in provincia di Pisa dove produce con la famiglia da 300 anni 25.000 bottiglie ogni anno di Sangiovese, Cabernet e Malvasia. Suo malgrado si è visto vittima di una truffa milionaria
LEGGI ANCHE: I VINI ITALIANI CONTRAFFATTI CON IL SOUNDING
Le indagini che sono diverse nell’ultimo anno, nascono sopratutto dalle segnalazioni, sia di cittadini sia del Consorzio del Brunello di Montalcino che sono praticamente sempre vigili nel segnalare le non conformità dei vini che passano dai loro palati.
Nel caso dell’imponente sequestro di 30 mila bottiglie, tra cui quelle delle famiglia Bocelli e 10 mila di Brunello di Montalcino avvenuto lo scorso maggio, emerse chiaramente che tutta la truffa era stata messa in atto lontano dalla zona di produzione di questo nobile vino che ricade nel territorio senese. Ebbe a dire il Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci:
E’emerso in modo evidente ed inequivocabile la totale estraneità dei produttori e del territorio. Tutta la vicenda si è svolta lontano da Montalcino ed ha visto protagonisti personaggi che nulla hanno a che vedere con il mondo del vino ed il territorio della DOCG. E’ stata messa in piedi una filiera con l’obiettivo di sfruttare in modo fraudolento la fiducia creata in questi decenni da chi ha puntato molto sulla qualità e trasparenza. Persino l’etichetta del vino messo in commercio è di pura fantasia così come è stato inventato di sana pianta il nome dell’azienda che ovviamente non ha nessun legame con il territorio. “ La vicenda danneggia non solo noi, come grande marchio internazionale del vino, ma tutta la produzione italiana di qualità.
”
Il Brunello di Montalcino è una delle DOCG italiane e viene prodotto in Toscana in provincia di Siena nel comune di Montalcino e è probabilmente uno dei vini che ha maggiore longevità assieme al Barolo. Il vitigno è il medesimo del Sangiovese ma a variare è la qualità del terreno in cui la vite si sviluppa. Dunque essendo prodotto di punta del Made in Italy subisce veri e propri attacchi che sono comunque nella maggior parte dei casi sventati proprio a tutela del buon nome e della qualità di questo superlativo vino.
Foto | Meindert Van D @ Flickr, Megan Cole @ Flickr, Megan Cole @ Flickr