Animali
Iran, 74 frustate a chi porta a spasso il cane
Trenta parlamentari conservatori lavorano a una legge che proibisca gli animali da compagnia nei luoghi pubblici
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Alcune settimane fa su Blogo vi avevamo raccontato dello scandalo scoppiato in Malesia per una manifestazione dedicata all’accarezzamento dei cani, questa volta è un altro Paese musulmano a fare notizia per l’insensato disprezzo nei confronti del più amato fra gli animali da compagnia.
In Iran il cane è considerato un animale immondo e al parlamento di Teheran sta circolando una bozza pronta a diventare legge che prevede di comminare fino a 74 frustate o sanzioni pecuniarie comprese fra 300 e 3000 dollari a tutti coloro che portano a passeggiare il loro cane nei giardini e nei luoghi pubblici delle città del Paese.
Una trentina di parlamentari iraniani hanno presentato una proposta di legge che prevede le suddette pene e sanzioni per chiunque compri o conduca cani, scimmie o altri animali domestici in luoghi pubblici. Saranno punibili anche tutti coloro che organizzeranno corse cinofile.
La crescita della presenza dei cani nelle strade è vista con sospetto dai conservatori che considerano questa moda un’apertura agli stili di vita occidentali: è una questione identitaria, insomma. Più fortunati sono i gatti, amati dal profeta Maometto, come attestano le pagine del Corano.
Già nel 2011, all’epoca della presidenza di Mahmud Ahmadinejad, il parlamento si era mobilitato con un’iniziativa analoga che non aveva avuto un seguito a vello legislativo. Negli anni di maggiore fervore religioso i cani erano stati quasi totalmente cacciati dalle città. Nonostante nel Corano non vi siano passi che giudicano negativamente i cani, sono molti gli ayatollah che giudicano il cane come “immondo”. E i cani rischiano di diventare uno dei tanti terreni di confronto fra le forze moderate del presidente Hassan Rohani e quelle conservatrici dell’ayatollah Ali Khamenei.
Via | The Guardian