Clima
Cambiamenti climatici, accordo tra Cina e Usa per azione globale: i commenti di Greenpeace, Kyoto Club e Legambiente
Cina e Usa hanno annunciato i nuovi target di riduzione delle emissioni lasciando intendere che nel 2015 l’accordo ONU diverrà globale
L’accordo storico tra Usa e Cina per la riduzione delle emissioni di CO2 è stato raggiunto ieri al termine del Vertice bilaterale sullacooperazione economica a Pechino nella grande Sala del popolo tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Gli Stati Uniti e la Cina, che insieme rappresentano più di un terzo di tutte le emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale hanno negoziato un accordo ampio per ridurre le emissioni drasticamente entro il 2030; accordo che il presidente Barack Obama ha definito una “pietra miliare”.
FACT: President Obama just set a new target to cut U.S. carbon pollution by 26-28% by 2025. #ActOnClimate pic.twitter.com/HU2ODbxsXS
— The White House (@WhiteHouse) 12 Novembre 2014
Gli obiettivi sono stati posti al 2025 per ridurre le emissioni di gas serra del 28 per cento al di sotto del livello fissato nel 2005. Allo stesso tempo, la Cina ha dichiarato che intende iniziare a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e di aumentare la quota di energia a emissioni zero, tra cui nucleare, eolico, solare e altre al 20 per cento di tutti i suoi consumi per anno.
Resta a questo punto da rimpinguare gli obiettivi che si è posta l’Unine Europea, impegnata da quest’anno a ridurre le sue emissioni di almeno il 40 per cento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 che da molti sono stati giudicati ancora insufficienti.
Per gli Stati Uniti, l’accordo punta a raddoppiare il ritmo di riduzione della CO2 portandolo dall’attuale da 1,2 per cento l’anno al 2,3 per cento al 2020 e al 2,8 per cento per l’anno dopo. La Casa Bianca sostene che l’ambizioso obiettivo potrebbe essere raggiunto in base alle leggi esistenti e che potrebbe generare fino a 93 miliardi dollari in “benefici netti” di miglioramento della salute pubblica e ridurre l’inquinamento.
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia commenta così lo storico accordo:
Tutti i Governi devono ora accelerare il ritmo e la portata dei loro impegni per i negoziati sul clima delle Nazioni Unite. E dovrebbero iniziare nel corso della riunione del G20 di questo fine settimana, annunciando di voler porre fine ai sussidi ai combustibili fossili (impegno già preso a Pittsburgh nel 2009): 88 miliardi di dollari che ogni anno vanno ad alimentare la maggiore fonte di anidride carbonica e, quindi, il cambiamento climatico. Siamo alla vigilia della COP 20 di Lima, poi c’è un anno di negoziati sino al traguardo di Parigi, alla fine del 2015. Il fatto che Cina e USA abbiano messo sul piatto un primo impegno è un ottimo inizio, vuol dire che non si arriverà all’ultimo momento con le carte tutte coperte, come avvenne a Copenaghen, provocando poi il sostanziale fallimento del tentativo di concludere un accordo globale significativo. In termini di numeri, lo prendiamo come un primo impegno, la scienza del clima e l’equità richiedono più azione.