Clima
Australia e G20, 400 persone con la testa sotto la sabbia contro Tony Abbott
La protesta al G20 in Australia di circa 400 persone che hanno tenuto la testa sotto la sabbia per protestare contro le mancate azioni politiche per contrastare i cambiamenti climatici
Il G20 si è concluso da poche ore e quel che resta delle decisioni prese a livello globale riguarda molto la parte economica e poco la parte risorse (che poi come si possa progettare la crescita senza risorse non si sa). Un accenno, nel documento conclusivo del vertice è dedicato al Fondo Verde, ovvero alle risorse finanziarie destinate ai Paesi in via di sviluppo vittime dei cambiamenti climatici. Argomento che però non ha toccato proprio il paese ospitante il Vertice, cioè l’Australia. Infatti, il premier Tony Abbott è uno scettico del clima per cui i cambiamenti climatici sono solo una bufala.
Per questo motivo oltre 400 manifestanti hanno tenuto una singolare protesta alla Bondi Beach, tenendo la testa sotto la sabbia per due minuti (proprio come sembra fare il loro governo di fronte alla questione cambiamenti climatici) e in risposta alla riluttanza del governo australiano di mettere il cambiamento climatico all’ordine del giorno durante il vertice del G20. La posizione di Abbott, in Australia, è divenuta più irritante dopo l’accordo tra Stati Uniti e Cina nel voler limitare le loro emissioni di anidride carbonica.
People make like politicians & bury their heads in the sand during Bondi Beach protest about climate change inaction pic.twitter.com/Pyn6Bm3rDx
— Ellen (@punzikstan) 14 Novembre 2014
L’attivista Pat Norman 28 anni urlava dalla spiaggia di Sidney:
Obama è a bordo, Xi Jinping è a bordo, tutto sono a bordo, tranne un solo uomo.
E di rimando tutti i manifestanti hanno risposto:
Tony Abbott!
Via | Mashable
Foto | Punzikistan@Twitter