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L’Europa riduce i sacchetti di plastica
In Italia i sacchetti di plastica o shopper sono stati banditi dal 2010, oggi anche l’Europa si adegua con una nuova legislazione
Anche l’Europa ha deciso di ridurre la diffusione dei sacchetti di plastica. In Italia abbiamo vietato le shopper di plastica nei supermercati da 4 anni, lasciando che si distribuissero buste in plastica biodegradabile o in carta.
Il voto della Commissione è stato unanime e la nuova strategia adottata dal Coreper, Comitato dei rappresentanti permanenti degli stati membri, prevede la riduzione del 50 per cento entro il 2019 e la fatturazione obbligatoria entro il 2018.
Spiega Monica Frassoni, co-Presidente del Partito Verde Europeo:
Finalmente anche gli Stati Membri si pronunciano sul problema dei sacchetti di plastica leggera, una delle maggiori fonti di inquinamento, specialmente per mari e fiumi. Si tratta, al contempo, di un importante riconoscimento per l’Italia, che avendo vietato gli shopper non biodegradabili e compostabili è già in linea con la nuova legislazione e che potrà, d’ora in avanti, contare sul sostegno di Bruxelles per la lotta alle buste inquinanti. Ciascun cittadino europeo consuma in media 200 sacchetti di plastica per anno, ma ora l’Ue darà un chiaro tetto massimo: ridurre queste cifre a 90 in 4 anni e 40% entro il 2025.
Il problema dell’inquinamento però è risolto in parte, poiché resta ancora da decidere che sorte destinare ai sacchetti oxo-biodegradabili, ovvero quelli che si frammentano e rilasciano nell’ambiente pezzetti di micro-plastiche, ragione per cui si attende un nuovo intervento della Ue.
Resta da fare una considerazione finale puramente ecologista, ovvero che i sacchetti di plastica seppur biodegradabili non risolvono comunque il problema delle plastiche nell’ambiente. Ciò che ci serve è proprio smettere di usare le shopper in plastica e scegliere delle buste per la spesa in stoffa, paglia, juta da riutilizzare e lavare quando necessario. D’altronde domani 22 novembre inizia la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti e quale occasione migliore per gli europei di iniziare a fare la spesa sbarazzandosi delle fastidiose buste in plastica?
Foto | Monica Frassoni