Inquinamento
Abbattuto l’ecomostro di Alimuri: 50 anni fa il blocco dei lavori
Per abbattere l’ecomostro di Meta di Sorrento sono state necessarie 1200 microcariche e 60 chilogrammi di esplosivo
L’ecomostro di Alimuri, per mezzo secolo monumento all’abusivismo edilizio è stato demolito questa mattina, a 50 anni dal blocco dei lavori e al termine di una lunga battaglia giudiziaria. Alla demolizione, oltre ai sfortunati dirimpettai che per anni hanno dovuto godersi il suo triste spettacolo e ad alcune persone accorse sulla spiaggia di Meta di Sorrento, hanno assistito 250 persone fra invitati e giornalisti a bordo di una nave veloce Snav.
La giornata di oggi possa servire a dare un segnale chiaro ai cittadini: e cioè che la tutela del nostro territorio è e sarà priorità delle amministrazioni locali e del Governo nazionale,
ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in un messaggio inviato al Comune di Vico Equense (Na). Galletti ha poi aggiunto che
occorre il ripristino dei luoghi in cui si è costruito in violazione delle basilari leggi di natura.
Il ministro dell’Ambiente ha parlato di “una vittoria della tutela ambientale sulla cementificazione selvaggia”, concludendo che
ognuno è chiamato a fare la sua parte, Enti locali e Stato centrale, perché in tema di prevenzione le accortezze non bastano mai, per evitare incidenti come quelli già visti e che da anni si ripetono drammaticamente. Da Ministro dell’Ambiente, non posso dunque che appoggiare pienamente la vostra azione odierna, che rappresenta senza dubbio una vittoria della tutela ambientale sulla cementificazione selvaggia. Da parte mia, continuerò a lavorare con tenacia perché in futuro non ci sia più il bisogno di demolire ciò che sconsideratamente l’uomo ha costruito deturpando il paesaggio e violentando il territorio.
Anche Legambiente era presente all’evento con sue imbarcazioni con bandiere e con i due striscioni storici, forti di 14 anni di battaglie, “abbattiamolo” e “giù le mani dalla costa”. Quello di oggi è il quinto abbattimento di ecomostri in Campania dopo quelli delle villette abusive di Eboli, del Fuenti, delle torri del villaggio Coppola Pineta mare e degli scheletri di Montecorice nel Cilento.
Via | Ansa