Biciclette
Bike sharing: bici in condivisione in 132 città italiane
La bicicletta in condivisione continua a conquistare nuove città italiane. Milano è al quarto posto in Europa dopo Parigi, Londra e Barcellona
Le difficoltà non mancano fra furti, manomissioni e i necessari spostamenti fra le stazioni sature e quelle vuote, ma il bike sharing continua svilupparsi con successo nel nostro Paese, grazia a una formula che permette di muoversi a impatto zero, velocemente e senza le perdite di tempo (e denaro) legate agli spostamenti cittadini e alla ricerca del parcheggio. Se a questi vantaggi si aggiunge anche il fatto che la manutenzione è tutta a carico di chi le bici le mette a disposizione, si può ben intuire come, in tempi di crisi, questo servizio sia divenuto una soluzione davvero appetibile per chi abita in città.
Sono ben 132 le città italiane che dispongono di un servizio di bike sharing. Formule, prezzi e società di gestione sono differenti, lo spirito con il quale il bike sharing viene proposto è identico, incentivare l’intermodalità, favorire il pendolarismo a corto raggio (con un impatto positivo sull’umore scientificamente testato) e alleggerire le emissioni delle nostre città.
Con oltre 3500 biciclette distribuite in 201 stazioni, Milano è la città italiana dove il bike sharing funziona meglio, tanto che BikeMi è riuscito in pochi anni a colmare il gap ed è ora il quarto servizio di bici in condivisione dopo quelli di Parigi, Londra e Barcellona. Ogni servizio è pensato per adattarsi alla conformazione della città e così a Genova nel servizio sono incluse biciclette elettriche che permettono di superare “indenni” i numerosi dislivelli del capoluogo ligure.
Torino ha addirittura allargato all’hinterland il servizio di bike sharing e anche se in molti quartieri mancano ancora gli stalli promessi, le cittadine di Collegno, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Alpignano e Druento situate a Ovest e Nord Ovest si sono messe in rete con il capoluogo. Il caso torinese è emblematico di come il bike sharing sia stato integrato con gli altri mezzi di trasporto pubblico (con le stazioni in molte delle fermate della metropolitano) e con una rete ciclabile che per capillarità e chilometraggio è la prima fra quelle delle metropoli italiane.