Alimentazione
Gavage, oche vittime di “atti barbarici” nel nome del foie gras
Un’inchiesta di The Daily Mirror riporta l’attenzione sulle torture inflitte alle oche per ottimizzare la produzione del foie gras
Un video shock diffuso da The Daily Mirror riaccende i riflettori sulla crudele pratica del gavage ovverosia dell’alimentazione forzata di anatre e oche nell’ambito dell’industria del foie gras. Atti definiti “barbarici” dal quotidiano britannico. Immagini estremamente forti, specialmente se si pensa che la loro diffusione è avvenuta a pochi giorni dalle feste natalizie che rappresentano l’apice delle vendite.
Le immagini girate con la telecamera nascosta nella “maison” Mitteault di Chalandray, nella regione della Vienne, mostrano uccelli feriti alla gola, con le gambe sanguinolente e le carcasse degli animali morti impilate una sopra l’altra.
Dopo la pubblicazione del video lo chef Heston Blumenthal, proprietario del ristorante Fat Duck, ha annullato gli ordini dalla Mitteault. Il proprietario della casa produttrice ha dichiarato di voler adire vie legali:
Queste immagini scioccanti non hanno nulla che fare con la realtà. Ancora una volta si tratta di una trovata pubblicitaria abilmente orchestrata da gruppi di militanti che hanno fatto della lotta al foie gras il loro cavallo di battaglia, queste associazioni non esitano a manipolare le immagini a mentire e a usare mezzi ingannevoli pur di raggiungere i loro scopi,
ha spiegato il titolare Louis-Marie Mitteault.
Non è la prima volta che The Daily Mail pubblica simili reportage: nel Regno Unito la produzione di foie gras è vietata.
Dopo essere state allevate per quaranta giorni in incubatrici e quaranta giorni al di fuori, anatre e oche sono alimentate forzatamente per dodici giorni in gabbie prima di venire macellate. Due volte al giorno vengono alimentate con una pompa idraulica o pneumatica che inserisce nell’esofago un chilo di mais in poltiglia in tre-quattro secondi. Questo trattamento provoca piaghe, infiammazioni e infezioni e fa crescere il fegato fino a 10 volte rispetto a quello di una normale oca. Molti uccelli sono affetti da steatosi epatica: quando questo capita i consumatori si cibano di un fegato che è malato.
Nel 1998 una direttiva Ue ha vietato l’alimentazione forzata degli animali da allevamento. A oggi solamente cinque paesi europei producono foie gras: Francia, Bulgaria, Ungheria, Spagna e Belgio. L’Italia ha vietato il gavage nel 2004.
La Francia – che nel 2006 ha nominato il foie gras come patrimonio gastronomico nazionale – rappresenta da sola il 72% della produzione mondiale, con un totale di 19mila tonnellate “frutto” dell’allevamento di 40 milioni di anatre e 700mila oche, secondo l’ultimo rapporto mensile del Ministero delle Politiche agricole.
Via | Le Monde