Clima
Terra dei fuochi: anche l’aria inquinata è uno stile di vita errato
Si torna a parlare di Terra dei Fuochi dopo che Gigi D’Alessio al concerto di Capodanno in Piazza del Plebiscito a Napoli ha dato i numeri di quella che sarebbe la reale situazione dell’inquinamento in Campania, generando polemiche e confusione
Si torna a parlare di Terra dei Fuochi dopo che Gigi D’Alessio durante il concerto di Capodanno 2015 a Piazza del Plebiscito a Napoli, in uno spottone confezionato per riportare in alto l’immagine della città partenopea fornisce i numeri dell’inquinamento in Campania:
Sarà un concerto per tutti e per non parlare solo della Terra dei fuochi, perché per il momento è solo l’1 per cento avvelenato
Ci dice Vincenzo Iurillo giornalista campano, che Stefano Caldoro, governatore uscente della Regione Campania, ha stanziato 56 milioni di euro per la comunicazione positiva dell’immagine della Regione che rappresenta contro i 42 milioni di euro destinati alle bonifiche. Si tenga conto che una bonifica può costare tra i 500 mila euro e il milione di euro per ettaro.
Scrive Iurillo:
Il concertone di D’Alessio ha beneficiato di un contributo regionale di 600.000 euro. Per trasmettere un messaggio superficiale, ambiguo e populista, che ha offeso i comitati civici e ambientalisti e la memoria delle vittime di cancro nei comuni altamente inquinati.
Ma di cosa si muore nella Terra dei Fuochi? Ce lo dice lo studio SENTIERI pubblicato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) in cui si legge:
Il quadro epidemiologico della popolazione residente nei 55 comuni TdF (Terra dei Fuochi NdR) è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale (che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani). Nell’insieme dei comuni della TdF della provincia di Napoli (32 comuni) e della provincia di Caserta (23 comuni) la mortalità generale è in eccesso in entrambi i generi. Nella provincia di Napoli SMR 110 per gli uomini e 113 per le donne. Nella provincia di Caserta SMR 104 per gli uomini e 106 per le donne.
Scrivono nero su bianco i ricercatori che le cause dell’elevata mortalità sono multifattoriali e che si ammettono anche tra i fattori anche l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali tra cui la combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi sia solidi urbani. Ce lo dice l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità: l’aria inquinata esterna è cancerogena e per aria inquinata si muore. Kurt Straif Direttore della Sezione Monografie IARC scrive:
L’aria che respiriamo è inquinata da una miscela di sostanze che provocano il cancro. Ora sappiamo che l’inquinamento dell’aria esterna non è solo un importante rischio per la salute in generale, ma anche una causa ambientale di decessi per cancro.
Eppure il ministro per la Salute Beatrice Lorenzin continua a ripetere che le cause di morte per cancro sono dovute a stili di vita scorretti che includono: fumo, alcol e cibi grassi e che dovrebbe partire, addirittura, una grande campagna per insegnare ai campani a vivere correttamente. Eppure lo studio SENTIERI in un certo senso dà ragione al ministro Lorenzin perché è proprio nel fumo ( e non solo di sigaretta sia chiaro!) una delle cause dell’aumento di tumori in Campania. Siì, vivere in un ambiente la cui aria è densamente inquinata è uno stile di vita scorretto, per chiunque.