Inquinamento
Keystone XL, la Corte Suprema del Nebraska approva il tracciato dell’oleodotto: cosa farà Obama?
La Corte Suprema del Nebraska ha rimosso un grande ostacolo alla proposta di oleodotto Keystone XL. Il presidente Barack Obama dovrà rendere noto nei prossimi mesi la sua decisione su questa opera giudicata inutile da molti americani
Per tre dei sette giudici della a Corte Suprema del Nebraska, le motivazioni contro l’oleodotto Keystone XL presentati da tre proprietari terrieri non erano sufficienti a fermare il mega progetto nato sotto la presidenza Obama. L’oleodotto dal Canada arriverà in Texas passando per lo Stato del Nebraska anche se l’ultima parola spetterà proprio al presidente Barack Obama.
Questa mega opera nasce con l’intento di portare le sabbie bituminose dal Canada al Texas attraverso un oleodotto lungo 1.897 Km. E’ considerato altamente inquinante sia per i terreni che solca sia per le emissioni di CO2. L’opera che dovrebbe portare oltre 700 mila barili di petrolio e rendere ancor più indipendente gli Usa dall’approvvigionamento di petrolio, è combattuta da sei anni dagli ambientalisti. Jane Kleeb dell’associazione Bold Nebraska impegnata a contrastare l’oleodotto ha detto:
Siamo fiduciosi e crediamo che il presidente starà con gli agricoltori, allevatori e le comunità tribali e respingiamo Keystone XL una volta per tutte.
Il Congresso, nel frattempo, si sta già muovendo per porre fine al dibattito e far partire il progetto dell’oleodotto contestato. La sentenza della Corte Suprema del Nebraska si è avuta a poche ore dal disegno di legge che la Camera andrà a votare mentre al Senato sarà votato la prossima settimana: il Keystone XL potrebbe ottenere il riconoscimento federale il che porrebbe la decisione finale nelle mani del Presidente Obama.
Nel merito fa sapere Eric Schultz portavoce della Casa Bianca:
Il Dipartimento di Stato sta esaminando la decisione della Corte come parte del suo processo. Come abbiamo chiarito indipendentemente dalla sentenza emessa in Nebraska oggi abbiamo da seguire ancora una serie di procedure che impediscono al momento un esame approfondito delle questioni più complesse.
La questione dell’oleodotto discussa in Nebraska ha posto il Keystone XL al pari di una linea ferroviaria o telefonica e dunque è stata esaminnata la legittimità dei proprietari terrieri di fare ricorso contro questa grande opera. I giudici hanno dovuto valutare se fosse costituzionale o meno imporre il passaggio dell’oleodotto nel terreno dei tre proprietari. Tre dei sette giudici hanno rifiutato di affrontare la costituzionalità della legge in questione, perché non erano d’accordo con la maggioranza, condannando praticamente i proprietari terrieri.
A riprova che l’opera potrebbe essere dannosa e non solo dal punto di vista costituzionale, è uno studio ambientale commissionato dal Dipartimento di Stato, rappresentato da John Kerr e pubblicato nel gennaio 2014 che prende in esame l’economia, la sicurezza energetica e le relazioni degli Stati Uniti con il Canada. Ebbene, alla luce di queste varie considerazioni il Keystone XL risulta avere un basso impatto ambientale poiché il Canada continua a estrarre petrolio con o senza oleodotto.
Studi ambientali del Dipartimento di Stato, tra cui una finale pubblicato nel gennaio 2014, ha scoperto che il gasdotto avrebbe poco impatto sui cambiamenti climatici, perché il Canada continua a produrre olio, indipendentemente dal fatto che il Keystone XL sia costruito.
I gruppi ambientalisti hanno già annunciato che sfideranno nei tribunali americani qualsiasi permesso e che metteranno in scena azioni di disobbedienza civile.
Via | Politico