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Alluvione in Malawi, 176 morti e oltre 200 mila sfollati: si teme il colera

In Malawi una alluvione di vastissime proporzioni ha investito il paese che in pochi giorni è stato sommerso dalle acque alte fino a 3 metri

L’alluvione che ha colpito il Malawi e che si sta lentamente spostando verso il Mozambico, lascia dietro di sé 200 mila sfollati e 176 morti, oltre che la completa distruzione di campi e villaggi. Piogge battenti hanno colpito il Paese africano dalla scorsa settimana con una copiosità e violenza mai registrata fino a oggi. Per allontanare lo spettro di una epidemia di colera dovuta alla contaminazione delle acque e dei pozzi a causa della rottura del sistema fognario, le ONG internazionali presenti nel Paese, come UNICEF e MSF hanno già iniziato la costruzione delle latrine per i sopravvissuti.

Racconta Amaury Grégoire, capomissione di MSF in Malawi, attualmente a Nsanje per valutare l’impatto dell’alluvione:

La maggior parte dei territori di Nsanje e East Bank sono sommersi sotto due o tre metri di acqua e questo ha trasformato le ampie pianure dell’area in un enorme lago che ha inghiottito case e ponti. Sebbene siano zone soggette alle alluvioni, gli anziani con cui ho parlato non ricordano un evento di questa entità. Sono stati allestiti diversi campi per le persone che hanno perso le proprie case, ma la maggior parte di loro ha trovato rifugio da amici o parenti. Le piccole case di fango che hanno resistito all’alluvione sono molto affollate e, con la maggior parte dei pozzi contaminati dall’alluvione, le persone vivono in condizioni igieniche del tutto precarie.

Al momento solo alcune ONG internazionali, come l’UNICEF e MSF sono presenti per sviluppare i primi aiuti tra mille difficoltà. Il sud del paese è ancora isolato con circa 20 mila persone che necessitano di prima assistenza. E’ da un anno che il Malawi è stato tagliato fuori dagli aiuti internazionali di 40 Paesi a causa della corruzione

L’alluvione in Malawi senza aiuti internazionali

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Via | Al Jazeera, Medici senza frontiere
Foto copertina | WFP

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