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Corepla e Legambiente a Roma: zero imballaggi di plastica in discarica entro il 2020
Si tiene oggi il convegno sul riciclo della plastica: l’eccellenza e le nuove opportunità durante la crisi economica
Riciclabilità e innovazione degli imballaggi in plastica: il ruolo della ricerca
12.35 – Sul tema è intervenuto Luigi Ambrosio, direttore del dipartimento Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali del CNR, che ha portato la testimonianza del settore della ricerca in materia di materiali plastici.
Le materie plastiche infatti sono molto utilizzati in tutti i campi industriali nel mondo: le grandi applicazioni di questo materiale però dovrebbe sollecitare maggiormente la ricerca per una soluzione di basso impatto ambientale su riciclo e riuso. Massimizzare l’efficienza dei materiali è l’obiettivo numero uno anche nel settore della ricerca, che deve sviluppare le migliori tecnologie e diverse opzioni possibili.
La conoscenza, il know how, la tecnologia migliore sono scelte definite “non banali”, così come anche una costante propensione alla ricerca: nuovi materiali e compositi, per la creazione ad esempio di polistirolo con materiali di risulta, sono il futuro in questo senso.
Le nuove frontiere del riciclo delle frazioni plastiche e il driver degli acquisti verdi
12.15 – Sul tema è intervenuto anche il presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo, il quale ha rivendicato il primato italiano sul riciclo e riuso, sottolineando l’importanza del settore del recupero energetico.
Angelo Bonsignori, Presidente IPPR, ha invece lanciato l’ipotesi di istituire un marchio nazionale sulla plastica, PSV, sottolineando anche il valore formativo ed informativo di tale iniziativa, per permettere ai cittadini di utilizzare e riutilizzare al meglio le materie plastiche. Le innovazioni che il PSV introdurrebbe nel settore dei rifiuti plastici migliorerebbe di molto lo smaltimento ed il successivo riutilizzo ma anche l’aspetto legato più alla riconversione energetica.
11.54 – Valerio Caramassi, presidente di Revet, Pietro Spagni, Presidente Petra Polimeri, e Angelo Bonsignori, presidente dell’Istituto Promozione Plastiche da Riciclo (IPPR) hanno sottolineato le criticità delle aziende che lavorano nel settore.
Dagli oneri legislativi fino alle filiere di smaltimento, la valorizzazione dei materiali raccolti e i costi a questo connessi sono stati il nocciolo della questione posto dalle aziende e dai consorzi di settore.
Alleviare i costi del recupero energetico, 35 milioni l’anno secondo Corepla, azzerandoli e dirottandoli verso il riciclo è, secondo Caramassi, una questione importante nel settore del recupero della plastica, questione ancora non analizzata. Questi nell’ottica della massimizzazione del riciclo. Le modalità attuali, spiega il presidente di Revet, scaricano i costi sui cittadini e sull’ambiente.
“La nostra proposta punta a incentivare politiche di riduzione e riciclaggio. Un cambio di passo necessario per superare al più presto le troppe emergenze legate all’uso della discarica, che rappresenta anche una concreta possibilità per uscire dalla crisi. Oggi siamo entrati in una seconda fase della green economy, perché in tanti campi si è già spostato il mercato ed è evidente come vi sia spazio oggi solo per chi punta su innovazione e qualità ambientale. Ci auguriamo che la riflessione del governo sul Green Act e le misure che ne scaturiranno vadano in questa direzione e ne colga le importanti possibilità. A cominciare dall’investimento al 100% dei proventi dell’auspicata ecotassa per le politiche di prevenzione, riuso e riciclo dei rifiuti e da una nuova tariffazione puntuale”.
Ha detto il Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
Le nuove opportunità della filiera della plastica in Italia
11.33 – Nel dibattito, moderato dal giornalista Jacopo Giliberto del Sole 24 Ore, è intervenuto il direttore delle politiche industriali di Confindustria Andrea Bianchi, che ha descritto come gli accordi europei recenti l’ambizione europea nella lotta ai cambiamenti climatici e la tipologia industriale del Continente vertano entrambi sulla massimizzazione della sostenibilità dei processi di sviluppo.
Da un lato, spiega Bianchi, da un lato sono fondamentali politiche industriali sostenibili e dall’altro politiche ambientali che promuovono sviluppo industriale: come seconda piattaforma d’Europa l’Italia ha un interesse particolare allo sviluppo di nuove materie prime, in particolare nel settore chimico. L’uso intensivo delle materie prime così come fatto in passato non è più sostenibile.
L’aspetto più importante da migliorare, sottolinea Confindustria, è il recupero energetico dei rifiuti plastici: un tema che sembra centrale in tutti gli interventi sin qui ascoltati.
Bianchi ha lanciato una proposta di dialogo con il mondo ambientalista, in particolare sul tema degli ecoreati.
Alessandro De Blasio, direttore Practice Strategia The European House Ambrosetti, ha invece presentato una ricerca sull’eccellenza della filiera della plastica per il rilancio industriale italiano.
Presente in ogni aspetto della quotidianità, anche industriale, la plastica è un materiale in continua evoluzione: i dati mostrati da De Blasio mostrano come in effetti la plastica sia stata fondamentale nel settore industriale, una filiera rilevante per l’economia nazionale. Anche sul fine vita l’Italia oggi ha competenze di primo livello in Europa, una leadership che richiede continua innovazione. Il settore non è statico.
Lo scenario internazionale della plastica infatti lancia al sistema Italia nuove sfide competitive, sfide provenienti in particolare dalle economie BRICS.
La plastica è un settore importante: oltre il 4% dei nuovi brevetti vengono depositati in questo settore, e l’impatto totale diretto sul PIL di questo settore è notevole: 100€ dal settore plastico attivano 238€ di PIL. La plastica, in questo senso, può contribuire a dare margini aggiunti al settore manifatturiero.
La visione per lo sviluppo della filiera della plastica va verso una tutela del ciclo produttivo integrato per l’efficienza dei poli chimici nazionali, valorizzare le competenze distintive, rafforzare la ricerca e investimenti su nuove frontier, come la chimica verde o le tecniche di ripolimerizzazione. Occorre per questo una politica industriale proattiva, per gestire gli attuali vincoli di sviluppo.
La proposta di De Blasio per il panorama nazionale va verso la creazione di un cluster di eccellenza italiano nel settore della plastica, che possa competere con altri paesi come la Germania: integrare con l’industria del Made in Italy, coagulare le eccellenze e l’attrattività internazionale sono aspetti chiave per riuscire in questa impresa.
11.02 – Giorgio Quagliuolo, Presidente Corepla e Unionplast, pone la questione energetica, nel suo intervento. Il tema della riconversione energetica delle materie plastiche, e di conseguenza la questione termovalorizzatori, è ancora acerbo e, spiega Quagliuolo, andrebbe affrontato con meno preconcetti da parte della politica.
La ricerca tecnologica deve essere incentrata, spiega, ai rifiuti zero, ma attualmente servono soluzioni per valorizzare maggiormente le risorse plastiche alla fine della loro vita.
10.55 – Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera, ha sottolineato come le politiche dei consorzi, in Italia, è stata fino ad oggi virtuosa nel campo dei rifiuti.
Il recupero, in generale, dei materiali viene descritto come una necessità nazionale anche in altri ambiti, oltre quello delle materie plastiche. Sul recupero energetico la proposta del deputato PD è di eliminare gli incentivi statali per il recupero energetico, che a suo dire dopano un mercato e, di fatto, “riscaldano le città, non producono energia”.
Realacci descrive uno scenario in forte evoluzione in materia di recupero delle plastiche: dalla chimica verde alle bioplastiche, il deputato PD descrive come importantissimo questo settore, oggi avanguardista, che non va dimenticato come fu fatto in passato per altro. Tutelare le innovazioni nel sistema di filiera per mantenerle all’avanguardia.
Sul recupero il primato italiano è europeo: il deputato Realacci spiega che sulle materie prime portate al recupero le filiere italiane mostrano una qualità altissima, eccellenza nel continente, che rappresenta una componente di innovazione importante.
“La prospettiva legata al riciclo e al riuso è oggi industriale: per questo dobbiamo guardare con attenzione alle eccellenze italiane di questo tipo, come i consorzi”.
10.45 – Nelle loro relazioni sia il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani sia il vicepresidente di Corepla Antonello Ciotti hanno espresso la loro soddisfazione per i dati nazionali che dimostrano come nuove politiche industriali su riciclo e riuso della plastica garantiscano alla filiera risultati assolutamente interessanti.
Come spiegato da Ciafani occorre ora una strategia in 5 punti per implementare e migliorare il settore: la penalizzazione economica delle discariche, la promozione degli acquisti verdi, la massimizzazione della riciclabilità degli imballaggi, promuovere al cittadino informazione efficace e fiducia e la tariffazione puntuale per i rifiuti plastici.
Ciotti ha invece mostrato risultati eccellenti, che danno sguardo su scenari di sviluppo interessanti per il settore: il 44% degli imballaggi raccolti e gestiti da Corepla va avviato a recupero energetico, numeri che già oggi sono interessanti e che, con la liberazione di ulteriori risorse economiche, possono realmente rappresentare un’eccellenza futura nel settore del recupero energetico delle materie plastiche.
In Europa, spiega Ciotti, l’Italia è ancora troppo indietro nel riciclo della plastica: la proposta è liberare le risorse economiche per mandare i materiali direttamente al recupero energetico, consentendo al sistema italiano di mettersi in linea con quelli europei.
“La plastica ha un valore troppo elevato per diventare un rifiuto”
10.28 – Il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha inviato un messaggio video, in apertura di convegno, nel quale si è complimentato con l’attività di Corepla.
Il ministro, che oggi è stato trattenuto a Taranto da impegni istituzionali, ha descritto il riciclo della plastica come un’eccellenza italiana, che proietta il sistema paese verso quell’obiettivo discariche zero entro il 2020.
“Nonostante i consumi in calo nel 2013 è aumentato il riciclo di questi materiali. […] Deve avvenire un passaggio fondamentale da un’economia lineare a una circolare, più competitiva, indispensabile per avere un’Italia competitiva nella nuova economia.”
Corepla e Legambiente a Roma: il riciclo della plastica cluster d’eccellenza nazionale
Questa mattina si tiene a Roma il convegno sul riciclo delle materie plastiche organizzato da Corepla e Legambiente: quello del riciclo della plastica rappresenta un vero e proprio cluster d’eccellenza nel panorama nazionale, utile alla valorizzazione ed al recupero di materia per imballaggi.
Al convegno interverranno il presidente Corepla Giorgio Quagliuolo, il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani ed il vicepresidente di Corepla Antonello Ciotti, oltre a numerose personalità come il deputato e Presidente della Commissione ambiente Ermete Realacci, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
Le nuove sfide da affrontare, le nuove opportunità della filiera della plastica, il futuro di questo materiale e le nuove frontiere del riciclo saranno gli argomenti, tra i tanti, principali che verranno afrrontati nel corso del convegno.