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Agricoltura

L’agroalimentare italiano salvato dall’export: +36% negli Usa

Le tensioni fra Ue e Russia hanno fatto crollare del 45% gli ordini della Russia

Le esportazioni del settore agroalimentare italiano negli Stati Uniti hanno registrato un aumento del +36% rispetto all’anno precedente, secondo i dati raccolti ad aprile 2015.

Il forte impulso all’export è stato favorito dal tasso euro/dollaro estremamente favorevole, ma risultati oltre le aspettative sono stati anche quelli riguardanti l’India (con un +25%) e Cina (con un +18%). La Coldiretti, in riferimento ai dati Istat sul commercio estero nei paesi extra Ue ad aprile 2015, ha registrato un aumento record del 12,2% delle esportazioni italiane rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Il cambio favorevole ha reso maggiormente competitive le aziende di casa nostra e l’export diventa, ancora una volta, un’ancora di salvezza per i molti piccoli, medi e grandi imprenditori capaci di guardare oltre i confini nazionali. L’export è il fattore in grado di sostenere l’economia in una fase nella quel permane la stagnazione dei consumi interni.
Anche nei dati relativi all’export di alimenti e bevande verso Stati Uniti e Cina del primo trimestre permane il segno positivo: + 20% per l’export verso gli Usa e + 23% verso l’Estremo Oriente.

Pesante è, invece, il segno negativo delle esportazioni verso la Russia: le tensioni nei rapporti fra l’Ue e Mosca conseguenti al conflitto ucraino, il crollo del rublo e l’embargo hanno portato a un calo del 45% rispetto ai primi tre mesi del 2014.

Ora bisogna capire se l’Expo 2015 farà da ulteriore volano a un export che resta il fiore all’occhiello della nostra economia.

Intanto, proprio quest’oggi, il ministro Martina ha lanciato The Extraordinary Italian Taste, un marchio di qualità destinato a proteggere il cibo italiano dai numerosi “falsi cibi” che si trovano in commercio in giro per il mondo e che sottraggono alla nostra filiera agroalimentare all’incirca 60 miliardi di euro l’anno di potenziali esportazioni. Questa, infatti, è la cifra del business che ruota intorno ai cibi contraffatti e al cosiddetto Italian Sounding di cui Ecoblog si è occupato più volte.

Via | Coldiretti

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