Clima
Yemen, l’anomalo ciclone Chapala si è abbattuto sul paese della penisola arabica
Il raro ciclone tropicale ha toccato prima l’isola di Socotra per poi abbattersi sulla costa yemenita.
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Il ciclone equatoriale Chapala ha toccato la costa dello Yemen portando con se violente piogge e forti venti. L’evento meteorologico è più unico che raro, ciclone del genere raramente riescono a toccare terra, attenuandosi quando ancora sono nell’Oceano Indiano. Ieri il ciclone era passato sull’isola di Socotra, un paradiso per la biodiversità che ospita specie di piante uniche come la dracaena cinnabari. I venti hanno soffiato ad una velocità di 240 km/h, l’equivalente di un uragano di categoria 4. Sull’isola vivono circa 50 mila persone che sono state costrette ad abbandonare le case più vicine alla costa per rifugiarsi nelle zone interne. Il bilancio provvisorio è di un morto e oltre 200 feriti.
Questa mattina il Chapala ha toccato terra, nella zona a ovest di Mukalla, facendo registrare raffiche di vento molto potenti (167 km/h), per poi proseguire il suo cammino nel golfo di Aden. Qualche ora dopo è arrivato a Balhaf, una zona delle Yemen ricca di giacimenti di di gas naturale, il suo cammino dovrebbe proseguire in direzione nord-ovest. La sua intensità dovrebbe attenuarsi nel giro di 24 ore per effetto del terreno arido dello Yemen, gli esperti però prevedono forti precipitazioni. Sono attesi fino a 50 cm di pioggia in due giorni, dieci volte la media annuale per questa zona, e molte città potrebbero restare sommerse. Da tenere d’occhio anche le condizioni del mare, le onde potrebbero provocare danni e disagi nelle zone limitrofe alle coste.
Il ciclone Chapala preoccupa anche da un punto di vista umanitario, visto che la sua potenza si scaricherà su una zona ferita dalla guerra civile. L’Organizzazione Mondiale per la Sanità dell’Onu ha inviato kit di primo soccorso a Mukalla, città nelle mani di Al-Qaeda dallo scorso aprile. C’è molta preoccupazione anche per le regioni di Shabwa e Hadramawt, quelle che saranno più colpite dal ciclone, lì vivono 1,8 milioni di persone, tra cui anche migliaia di rifugiati e migranti.