Agricoltura
Agricoltura, in Italia possibili 20mila nuovi posti di lavoro
Grazie al via libera della Commissione Europea ai piani di sviluppo rurale presentati dall’Italia ci sono nuove opportunità di occupazione
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Dopo il via libera della Commissione Europea ai piani di sviluppo rurale presentati dall’Italia, nel nostro Paese servono forze nuove per sostenere l’agricoltura di prossimità. A sottolinearlo è Coldiretti che spiega come l’ok da parte di Bruxelles sia la premessa a un volano economico di quasi 21 miliardi di euro fino al 2020, per le campagne con interventi regionali a sostegno dell’ammodernamento delle imprese, delle aziende agricole di giovani che si affacciano su questo mondo e in appoggio delle filiere corte.
I primi bandi sono già partiti in Toscana con 1800 domande presentate da giovani, mentre in Emilia Romagna le domande presentate sinora sono oltre 500.
Per chi ha fra i 18 e i 40 anni gli interventi a fondo perduto possono arrivare fino a 70mila euro per l’avio dell’attività e fino al 60% degli investimenti aziendali per un contributo aggiuntivo.
Coldiretti sta sostenendo l’imprenditoria giovanile con un’apposita task force che opera a livello territoriale con attività di tutoraggio, corsi di formazione e consigli per l’accesso al credito.
Secondo un sondaggio di Coldiretti/Ixe’, nel 57% dei casi, oggi, i giovani preferirebbero gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18%) o fare l’impiegato in banca (18%).
Gli interventi dei piani di sviluppo rurale non si limitano però solo ai giovani ma, in quelli approvati a livello regionale, ci sono ben 4.960 milioni di euro da destinare a investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali che contribuiranno al rilancio delle aziende agricole e forestali, favorendo un miglioramento delle prestazioni economiche, incoraggiando la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aziende agricole nonché la diversificazione delle attività.
La ripartizione delle risorse nazionali tiene conto dei livelli di sviluppo economico regionale: circa 9 miliardi di euro saranno destinati alle 13 regioni/province autonome in obiettivo competitività (Bolzano, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trento, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto), circa 2 miliardi di euro alle 3 regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna), mentre 7.4 miliardi di euro andranno alle 5 regioni in obiettivo convergenza (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). È inoltre prevista una ulteriore quota di risorse aggiuntive per l’attuazione di programmi nazionali che con circa 2,2 miliardi di euro interverranno in ambiti strategici e comuni su tutto il territorio italiano.
Via | Coldiretti
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