Nucleare
Giappone, Takahama: fuoriuscita di acqua radioattiva nel reattore No.4
Pozza d’acqua radioattiva in un reattore dell’impianto di Takahama, che dovrebbe essere riattivato a fine mese
Sabato scorso, Kansai Electric Power (Kepco), impresa giapponese attiva nel settore energetico, ha reso noto che i propri tecnici hanno rinvenuto una pozza d’acqua radioattiva in un reattore dell’impianto di Takahama, nella provincia Fukui, 500 km a ovest di Tokyo. La scoperta è stata fatta proprio presso il reattore No.4, che dovrebbe essere riavviato alla fine di febbraio.
Come riferisce il Japan Times, a causare la perdita sarebbe stato l’allentamento di un bullone. Secondo quanto dichiarato da Kepco, non ci sarebbe stato alcun impatto sull’ambiente. L’impresa, però, non ha chiarito se la riattivazione del reattore sarà a questo punto posticipata. Certamente, la fuoriuscita di 34 litri di acqua radioattiva non è una cosa da prendere alla leggera.
A Takahama, aveva già riaperto il rettore No.3 in gennaio. Si trattava del terzo reattore a tornare in funzione in Giappone, dopo aver superato i controlli di sicurezza imposti dal governo in seguito del disastro di Fukushima.
Il caso non mancherà di far discutere perché contro la riattivazione dei reattori 3 e 4 di Takahama si era già espressa una corte locale. A tale riguardo, il giudice Hideaki Higuchi affermò nella sentenza: “C’è poca base razionale per dire che un terremoto di magnitudo superiore al livello di sicurezza non si verificherà. Si tratta di una visione ottimistica”. Eppure, nonostante le proteste dei no-nuke e dei residenti, la riapertura del No.4 è stata solo di poco rinviata.
Dopo l’incidente il movimento anti-nuclearista riuscirà ad incidere? Appare improbabile, visto che nell’ultimo periodo ha subito un palese ridimensionamento. Altri temi si sono imposti nel dibattito pubblico nipponico, come la revisione della Costituzione pacifista.