Acqua
La Banca Mondiale lancia l’allarme: “La crisi idrica minaccia la crescita”
Un rapporto della Banca Mondiale disegna un futuro a tinte fosche dovuto alle crisi idriche
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Secondo un rapporto pubblicato ieri dalla Banca Mondiale la crisi idrica che si sta verificando in molti Paesi e che si aggraverà nei prossimi anni a causa dei cambiamenti climatici rappresenta una minaccia per la crescita economica e per la stabilità del Pianeta. Secondo le valutazione della World Bank in alcune regioni la crisi idrica potrebbe portare a una decrescita del PIL di ben sei punti percentuali.
L’effetto combinato di crescita demografica, espansione delle città e flussi migratori la domanda di acqua conoscerà un aumento sponenziale. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta contro la desertificazione (Uncdd) da oggi al 2025 1,8 miliardi di persone vivranno o saranno costretti a migrare da regioni nelle quali la penuria d’acqua sarà assoluta, mentre due terzi della popolazione mondiale potrebbero vivere in situazioni di stress idrico.
Chi pensa che questi problemi non riguardino il mondo occidentale e i Paesi sviluppati leggano che cosa sta succedendo a Flint, negli Stati Uniti, e in Veneto.
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Sempre secondo il report della Banca Mondiale, i volumi d’acqua disponibili potrebbero diminuire di due terzi da oggi al 2050, a causa della diminuzione delle risorse e del sovrasfruttamento a scopi industriali e agricoli. Entro il 2050 la richiesta per scopi agricoli potrebbe crescere del 50%, quella per il settore energetico dell’85%, quella richiesta nelle metropoli del 70%.
Le politiche idriche condizioneranno le economie delle singole nazioni: il Sahel potrebbe subire una decrescita fra lo 0,82% e l’11,7%, peggio ancora per il Medio Oriente dove il PIL potrebbe scendere fra il 6,02% e il 14%. Inutile aggiungere che le crisi idriche saranno la principale causa delle migrazioni e dei conflitti.
Via | Le Monde