MOBILITA' SOSTENIBILE
La Botticella elettrica, in servizio entro sei mesi.
Dopo tanti stop, la terza volta sembra quella buona per l’entrata in servizio delle Botticelle elettriche a Roma
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Roma, l’assessore alla sostenibilità ambientale Pinuccia Montanari (M5S), rispolvera un tema molto discusso in campidoglio, sarebbe in procinto di portare a termine il progetto per la sostituzione delle botticelle classiche a trazione animale con le Botticelle elettriche.
La storia
Questo progetto è nato con lo scopo di salvare i cavalli vittime purtroppo di numerosi incidenti e infortuni durante la circolazione per le vie centrali della capitale. Prese il via diversi anni fa sotto l’amministrazione Alemanno grazie ad un finanziamento di 300mila euro (una parte della somma non è mai stata erogata), nel 2012 venne realizzato il primo prototipo che si trova in questi giorni esposto presso l’Aranciera di San Sisto a Roma, in seguito all’opposizione dei vetturini romani il progetto incontrò il primo scoglio e venne accantonato. Passano gli anni e il campidoglio passa sotto l’amministrazione Marino, viene rispolverato il progetto dichiarando la messa in servizio in breve tempo per le botticelle, questa volta sembra quella buona ma a seguito della caduta della giunta nel 2015 il progetto viene nuovamente accantonato. E’ il 2016, i 5stelle salgono al governo nella capitale e nel loro programma per la mobilità sostenibile spunta di nuovo il progetto per la messa in opera delle Botticelle elettriche, a sei mesi di distanza l’assessore alla sostenibilità ambientale conferma la volontà di portare finalmente a termine il progetto in tempi ristretti. La Botticella elettrica ha subito raccolto il favore delle associazioni ambientaliste che ne anno promosso in questi anni la validità scontrandosi con i vetturini romani.
La Botticella elettrica
Nasce presso il POMOS (Polo per la mobilià sostenibile) di Cisterna di Latina, il padre del progetto è il prof. F.M. Frattale Mascioli dell’Università La Sapienza di Roma. Al momento ne esistono tre esemplari, una intera e funzionante esposta presso L’Aranciera di San Sisto e due somantate presso il POMOS a disposizione del team di sviluppo. Attualmente, non essendo ancora entrate in servizio, non è ancora stato quantificato il prezzo di produzione di ogni singolo esemplare. La Botticella elettrica è composta da un telaio a longheroni in acciaio, le sospensioni sono affidate a quattro ammortizzatori telescopici a molla e l’impianto frenante è affidato a dei moderni freni a disco per garantire un adeguato livello di sicurezza. Le ruote di grandi dimensioni sono formate da un cerchio in acciaio ed una parte esterna in gomma piena che ha la funzione di pneumatico. Solidale al telaio si trova il singolo motore elettrico di circa 10 KWatt derivato da una microcar, il pacco batterie è attualmente composto da batterie al piombo ed alloggiato all’interno del pianale. Il prototipo che raggiunge il peso complessivo di 2 tonnellate, è in grado di raggiungere una velocità massima di 25 km/h con un autonomia minima di 50 km. La trasmissione che collega il motore elettrico alle ruote è fortemente demoltiplicata, questo si traduce in un valore di coppia molto elevato garantendo prestazioni uniformi sia a vuoto che a pieno carico. La Botticella è predisposta per essere ricaricata sia tramite le colonnine di ricarica sia utilizzando la normale rete elettrica da 220 volt. La carrozzeria è realizzata interamente in vetroresina ed è dotata di un posto di guida per il vetturino e due divanetti posteriori per il trasporto dei passeggeri, per circolare su strada è stata dotata di luci ed indicatori di direzione. Il design della Botticella elettrica è ispirato alle carrozze dei primi del 900, motivo per cui non passa di certo inosservata e ben si sposa con l’architettura classica della capitale.[related layout=”big” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/170446/toyota-c-hr-vs-pwrtech-flyskate”][/related]
Classica fuori e moderna dentro, la struttura e la filosofia realizzativa della Botticella hanno come punti cardine la versatilità e semplicità. La struttura è stata pensata per ospitare un quantitativo di batterie superiore rispetto a quello attualmente installato sul prototipo ed è possible la conversione dalle batterie al Piombo alle batterie al Litio, in questo modo il range di autonomia aumenterebbe considerevolmente riuscendo anche a ridurre il peso complessivo della Botticella. La carrozzeria in fibra di vetro è facilmente personalizzabile sia nelle forme che negli allestimenti. La Botticella elettrica è stata esposta in tutto il mondo suscitando molto interesse, fra i paesi che hanno maggiormente apprezzato questo progetto troviamo Dubai e il Giappone.
I vantaggi
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Il primo vantaggio è ovviamente la salvaguardia dei cavalli che vengono attualmente utilizzati per la trazione delle botticelle classiche, in secondo luogo ma non meno importante c’è la possibilità di migliorare il servizio offrendo agli utilizzatori un confort superiore rispetto a quello di una botticella tradizionale e la possibilità di coprire distanze maggiori e con maggior frequenza. Un altro fattore importante è rappresentato dalla sicurezza stradale, è infatti notevolmente più sicuro sia per i mezzi di trasporto privati che per gli occupanti delle Botticelle l’utilizzo di un mezzo tecnologicamente superiore rispetto ad una carrozza. Un altro vantaggio che porterebbe l’utilizzo di mezzi di trasporto 100% elettrici è il conseguente ampliamento delle stazioni per la ricarica e la sensibilizzazione verso la cittadinanza all’utilizzo di mezzi alternativi a zero emissioni.
Normative e licenze
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L’attuale amministrazione ha ipotizzato per la tutela dei 41 vetturini romani, la possibilità di convertire entro un tempo prestabilito dalla messa in opera dei nuovi mezzi, le attuali licenze per l’abilitazione alla guida delle Botticelle elettriche. Il prototipo viene attualmente movimentato su strada pubblica con l’utilizzo della targa prova, non essendo ancora entrata in funzione non è omologata per l’utilizzo stradale. La Botticella elettrica nel futuro prossimo non sarà destinata alla produzione di massa motivo per cui presumibilmente ogni esemplare costruito verrà omologato come esemplare unico.
Scheda tecnica
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Telaio: Longherioni in acciaio
Sospensioni: ammortizzatori telescopici a molla
Freni: a disco
Motore: 10 KWatt
Batterie: Piombo con possibilità di conversione al Litio
Carrozzeria: Vetroresina
Peso: 2 tonnellate
Velocità max: 25 Km/h
Autonomia: 50 Km
Accessori: impianto luci per omologazione stradale
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