Seguici su

Energia

Energia elettrica: Greenpeace confronta prezzi

L’associazione ambientalista ha commissionato uno studio alla Lappeenranta University of Technology e ha scoperto che, entro meno di quindici anni, produrre energia elettrica dalle rinnovabili costerà molto meno che da nucleare e fossili.

LCOE prezzi energia elettrica 2030

A margine del G20 di Amburgo, terminato sabato scorso, Greenpeace Germania ha presentato uno studio realizzato dall’università di Lappeenranta, in Finlandia, che dimostra che tra pochissimi anni (già dal 2030, cioè tra appena 13 anni), la produzione di energia elettrica con il costo più basso sarà quella da rinnovabili. Greenpeace ha chiesto agli studiosi di analizzare il cosiddetto LCOE di tutte le fonti di produzione di energia elettrica, cioè il levelized cost of electricity (costo dell’elettricità per fonte).

Nel calcolo del LCOE rientrano tutti i fattori che possono influire sul costo finale del kWh prodotto con una determinata fonte: l’ammortizzazione del capitale finanziario necessario per costruire l’impianto, il ritorno sull’investimento, il costo operativo dell’impianto, i prezzi del combustibile, i costi di manutenzione dell’impianto.

A questi costì Greenpeace ha chiesto di aggiungere i costi esterni, come quelli derivanti dall’inquinamento e dal suo impatto sui sistemi sanitari dei vari paesi. Inoltre, non sono stati considerati i sussidi pubblici alle rinnovabili né quelli al nucleare e alle fossili.

I dati raccolti si riferiscono ai paesi del G20, cioè i venti paesi più industrializzati del mondo, quindi anche all’Italia. Nello specifico, secondo gli studiosi finlandesi, ecco la situazione italiana oggi:

  • 34% dell’elettricità già prodotta da fonti rinnovabili
  • Quota crescente di potenza installata per solare fotovoltaico ed eolico
  • Risorse molto buone per eolico e solare nei business cases positivi, già dal 2015

Ecco, invece, lo scenario al 2030:

  • Il solare fotovoltaico di grandi dimensioni, montato a terra, offrirà il LCOE più basso entro il 2030
  • Buone opportunità anche per il fotovoltaico di medie dimensioni, supportato da accumulo di energia con batterie
  • La produzione di elettricità da energia eolica sarà ancora competitiva

Gli scenari al 2030 variano da paese a paese: nel nord Europa, ovviamente, sarà molto più competitivo l’eolico che non il fotovoltaico visto il clima specifico. Ma il dato relativo all’intero comparto delle rinnovabili sarà molto simile in tutti i paesi del G20: entro la fine del prossimo decennio le energie rinnovabili costeranno meno di nucleare e fossili.

[img src=”https://media.ecoblog.it/a/a79/lcoe-2030-energia-elettrica-greenpeace-confronta-prezzi.jpg” alt=”LCOE prezzi energia elettrica 2030″ size=”large” id=”171549″]

Facendo, quindi, una media dei costi LCOE relativa ai paesi della Unione Europea, questi saranno i costi nel 2030 produrre elettricità da:

  • Fotovoltaico sui tetti: circa 120 euro/MWh
  • Fotovoltaico oltre i 10 MW: circa 75 euro/MWh
  • Eolico onshore: circa 85 eruro/MWh
  • Eolico offshore: circa 155 euro/MWh
  • Carbone senza CCS (cattura e stoccaggio della CO2): circa 70 euro/MWh (escludendo i costi esterni)
  • Carbone con CCS: circa 130 euro/MWh (escludendo i costi esterni)
  • Gas naturale: da 75 euro/MWh a 200 euro/MWh, in base alla tecnologia della centrale elettrica (escludendo i costi esterni)
  • Nucleare: circa 140 euro/MWh (escludendo i costi esterni)

Credit immagini: Greenpeace

Ultime novità