Auto Elettriche
Auto elettriche, in India il mercato più grande del mondo?
Il Governo di Narendra Modi accelera verso il divieto di circolazione di auto tradizionali: entro il 2030 solo auto elettriche. E l’India potrebbe diventare il primo mercato al mondo.
L’India ha talmente tanto bisogno di dire addio alle auto diesel e benzina che il Governo di Narendra Modi potrebbe imporre per legge il passaggio alle auto elettriche già entro il 2030, facendo così del paese asiatico il primo mercato al mondo per i veicoli elettrici.
E’ quanto ipotizza Quartz India in un articolo in cui si snocciolano i dati di quello che è oggi il mercato dell’auto indiano e di quello che potrebbe essere tra pochi anni.
L’India, già oggi, con 21 milioni di immatricolazioni l’anno è il quinto mercato del mondo per il settore automotive. Modi ha già annunciato la data del 2030 come termine ultimo per la transizione all’elettrico e, secondo Quartz, è pronta ad usare la forza per rispettare la scadenza.
“Dobbiamo andare verso i combustibili alternativi – ha affermato recentemente il ministro del Trasporti indiano Nitin Gadkari – Lo farò, che vi piaccia o no. E non chiederò il permesso, sarò un bulldozer“.
L’India non ha speranza di raggiungere gli obiettivi di Parigi se non passa in fretta alle auto elettriche. Ma a prescindere da ciò una diffusione di massa dell’automobile, in un paese con 1,3 miliardi di abitanti, non è pensabile se le auto non saranno elettriche. Perché già oggi l’India importa l’82% del petrolio che consuma, spendendo 85 miliardi di dollari l’anno, ed è appena all’inizio dell’era dell’auto per tutti.
Già dal 2015 l’India ha lanciato un piano di incentivi per la diffusione e la creazione in patria di auto elettriche e auto ibride. Ma con scarsi risultati. Gli incentivi, a quanto pare, non bastano.
Per questo il Governo annuncerà entro dicembre la linea dura in favore delle EV. Già da qualche tempo, inoltre, si vocifera di un enorme interesse degli investitori nazionali ed esteri nei confronti della gigafactory di batterie. Si parla di Tesla, di Panasonic e della cinese Byd.
Il Governo, a breve, sostituirà 10.000 veicoli del proprio parco auto governativo con veicoli elettrici. I singoli Governi dei singoli Stati che compongono la Federazione stanno elaborando politiche locali simili. Il Governo del Karnataka ha approvato politiche per promuovere la ricerca sulla mobilità elettrica. Il Maharashtra ha ridotto alcune tasse per i veicoli elettrici.
Tra le priorità c’è quella di abbattere i costi delle batterie per auto elettriche. Sono troppo care per il mercato indiano di massa. Oggi in India si vendono 2000 auto elettriche l’anno, il Governo vuole raggiungere i sei milioni (tra ibride ed elettriche) già nel 2020.
Poi c’è il nodo, fondamentale, dell’infrastruttura di ricarica per le auto elettriche, le colonnine sparse per il territorio che oggi sono appena 100 in India. L’altro gigante asiatico, la Cina, ha un piano per 100.000 colonnine di ricarica entro il 2020 su tutte le 11 principali direttrici viarie al fine di toccare 202 città.
Per fortuna, come riporta Quartz, i primi segnali si iniziano a vedere: il 14 settembre Suzuki ha annunciato l’interesse a investire 600 milioni di dollari in una fabbrica di batterie. Mahindra, altro grosso produttore locale, vuole investire 6 miliardi di rupie (pari a circa 78 milioni di euro) per potenziare la sua divisione EV e lanciare la variante elettrica dei suoi SUV, come lo Scorpio e lo XUV500.
Il costruttore di motori Cummins India potenzia, invece, la ricerca sui motori elettrici. Il produttore di autobus Ashok Leyland, in partnership con SUN Mobility, vuole realizzare un sistema di scambio batterie per i bus elettrici. JSW Energy vuole investire 623 milioni di dollari in auto elettriche, batterie e infrastrutture di ricarica.
Insomma, i segnali ci sono ma la sfida è enorme. E gli indiani sono pronti? Non è solo un problema di costi, secondo Quartz India. L’autonomia media delle auto elettriche in commercio in India non supera i 120 km con una carica, la velocità massima non supera gli 85 km/h. Troppo poco per essere attrattive.
Senza dubbio l’upper class indiana avrà voglia e soldi per comprare una Tesla Model 3, e già la stanno prenotando in massa, ma per il resto del mercato c’è ancora moltissimo da fare.