Energie rinnovabili
Case a risparmio energetico al posto della centrale a carbone
A Rugeley, nello Staffordshire, inizia la consultazione pubblica sul futuro dell’ex centrale a carbone: Engie propone di farci 2000 case a risparmio energetico.
Si terrà dal 30 novembre al 4 dicembre 2018 la consultazione pubblica per conoscere il parere dei cittadini sulla riconversione dell’ex centrale elettrica a carbone di Rugeley, lungo il fiume Trent nello Staffordshire (Regno Unito). Engie, multinazionale energetica che possiede l’area e l’ex sito, ha proposto di far nascere al posto dell’impianto altamente inquinante un piccolo centro abitato a basso impatto ambientale e a risparmio energetico.
Al posto della centrale a carbone da 1 GW Engie vorrebbe costruire da zero oltre 2.000 edifici, tra residenziali e commerciali, con integrate numerose soluzioni finalizzate all’efficienza energetica. Circa il 50% dell’energia consumata da questi edifici dovrebbe essere prodotta da energie rinnovabili e almeno il 30% delle case dovrebbe avere prezzi accessibili. Tra le energie rinnovabili che Engie vorrebbe integrare nelle case ci sono anche i tetti fotovoltaici.
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“L’annuncio di oggi – spiega Wilfrid Petrie, CEO di Engie per Regno Unito e Irlanda – è un entusiasmante passo in avanti per la riqualificazione di una ex centrale elettrica a carbone. La decisione di Engie di mantenere la proprietà e guidare la riconversione del sito si basa sul nostro track record di andare oltre l’energia e conferma la nostra posizione in prima linea nella transizione del Regno Unito verso uno sviluppo a basse emissioni di carbonio e più efficiente dal punto di vista energetico“.
La centrale elettrica di Rugeley nasce nel 1961, ma viene dopo pochi anni demolita per far posto a un secondo impianto, nel 1970, che ha prodotto energia elettrica da carbone fino al 2016, anno della dismissione definitiva. I lavori di smantellamento della centrale inizieranno a marzo 2019.
Successivamente si passerà alla riqualificazione del sito e alla bonifica, per poi costruire gli edifici a basso impatto ambientale. sempre che i cittadini diano l’ok al progetto della multinazionale dell’energia.