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Alimentazione

Minore effetto serra con la dieta vegana per PETA

Cambiando le abitudini alimentari si possono ridurre le emissioni di CO2: questo osserva l’organizzazione no-profit PETA.

PETA (acronimo di People for the Ethical Treatment of Animals) è un’organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali, che usa anche argomentazioni di natura ecologica per sostenere le tesi che le stanno a cuore. Secondo le sue osservazioni, rinunciando alla carne, alle uova e agli altri alimenti derivati dagli animali si può concorrere a una migliore salvaguardia dell’ambiente.

L’ente nota infatti che l’agricoltura animale è responsabile del 14-18 per cento delle emissioni globali di gas serra e che le Nazioni Unite hanno concluso che un cambiamento globale verso una dieta vegana potrebbe aiutare a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Un beneficio da aggiungere alla riduzione di vari rischi sulla salute, indipendenti dalle emissioni di CO2 prodotte dagli allevamenti per l’alimentazione umana.

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Fra gli “ambasciatori” della dieta vegana c’è Lewis Hamilton. Il campione del mondo in carica di Formula 1, per il ruolo svolto nell’ottica della sensibilizzazione sull’argomento, è stato scelto da PETA come “Persona dell’Anno 2018”.

Queste le parole dell’asso di Stevenage: “Amo gli animali ed è ora di dissociarsi dalle orribili crudeltà che vengono consumate ai loro danni. Meglio scegliere una dieta a base di piante. Senza dimenticare che l’inquinamento in termini di emissioni di gas serra causato dalla quantità di mucche allevate è incredibile. Io non voglio sostenere tutto questo“.

Via | PETA

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