Inquinamento
RAEE: solo il 40% dei rifiuti elettronici smaltito correttamente in Italia
L’appello di Refurbed: “I RAEE sono rifiuti che spesso possono essere recuperati in un’ottica di economia circolare. Scegliere dispositivi rigenerati consente un risparmio economico e ambientale”.
In Italia, secondo i dati diffusi dall’organizzazione internazionale Basel Action Network, solo il 40% dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) viene smaltito in modo adeguato. Il restante 60% viene gettato nelle comuni discariche, con quello che ciò comporta in termini di inquinamento ambientale.
Tutti sappiamo quanto una cosa del genere sia da biasimare, specie tenendo conto dello stato di salute del nostro pianeta, ma le cattive pratiche persistono. Ai danni prodotti sull’ecosistema si aggiungono quelli derivanti dalla mancata attivazione, per questi rifiuti non diligentemente conferiti, di forme di economia circolare che farebbero bene anche sul piano economico.
Invece molta gente continua a disinteressarsi al problema, liberandosi in modo scorretto di oltre un dispositivo RAEE su due, una volta ritenuto inidoneo all’uso, immettendo nella terra, nell’acqua e nell’aria tonnellate di metalli pesanti e sostanze tossiche non biodegradabili.
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Oltre ad apportare un danno all’ambiente, l’inadeguato smaltimento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche ha anche enormi costi economici, poiché non consente di recuperare quelle materie preziose di cui sono composti questi oggetti, come rame, ferro, alluminio, argento, oro, piombo e mercurio. A volte, inoltre, il dispositivo gettato via potrebbe essere, addirittura, rigenerato e tornare a nuova vita, con prestazioni all’altezza, a fronte di una spesa nettamente inferiore rispetto ai prodotti di “primo battesimo”.
Queste le parole di Peter Windischhofer, Kilian Kaminski e Jürgen Riedl, giovani fondatori della startup austriaca Refurbed, che si occupa proprio di prodotti tecnologici rigenerati: “La maggior parte delle persone si ferma al concetto di ‘usato’ pensando che, soprattutto nel campo della tecnologia, sia impossibile riportare a nuova vita i prodotti o che, comunque, non avranno mai delle buone prestazioni. Niente di più sbagliato! Chi li ha provati in prima persona, al contrario, torna ad acquistare dispositivi rigenerati in oltre l’80% dei casi, forte segnale di una profonda soddisfazione“.
Fonte | Alessandro Maola Comunicazione