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Inquinamento

Inquinamento: approccio multisoluzione secondo Mazda

Mazda al Politecnico di Milano: per il bene del pianeta c’è bisogno di un approccio che affronti il problema dell’inquinamento su vasta scala e da una prospettiva completa.

L’inquinamento ambientale è un tema di stretta e scottante attualità, ma per ridurlo in modo più efficace è necessario un approccio multisoluzione. Questo il punto di vista di Mazda, espresso in occasione della conferenza “Mobilità: tecnologie ed emissioni”, andata in scena al Politecnico di Milano.

La casa giapponese, per illustrare la sua visione di uno sviluppo tecnologico che tenga conto delle esigenze del pianeta e del rispetto dell’ambiente, si è avvalsa dell’intervento dell’ingegnere Mitsuo Hitomi, suo Senior Innovation Fellow.

La conferenza, organizzata dal Dipartimento di Energia del Politecnico, ha visto la partecipazione di esperti di mobilità e professori universitari. Il confronto non è stato di natura filosofica, ma si è mosso su binari tecnici, mettendo a fuoco diverse tematiche relative all’ambiente, con l’obiettivo di fare chiarezza in modo scientifico su temi molto discussi, in particolare sui motori a combustione interna, sulle soluzioni di elettrificazione e sul loro impatto ambientale.

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La casa di Hiroshima, dando prova di grande concretezza e di un approccio poco contaminato da condizionamenti ideologici o di marketing, ritiene che finché la crescente quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili non sostituirà l’elettricità prodotta da fonti più inquinanti, la propulsione elettrica non si potrà considerare soddisfacente per poter ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra nell’aria.

In virtù del fatto che i due terzi dell’elettricità prodotta deriva da combustibili fossili, dire che le emissioni di un veicolo elettrico siano pari a zero non è attinente alla realtà.

Coerentemente a ciò, Mazda ha scelto di usare un metodo più corretto per misurare le emissioni di CO2 nel ciclo di vita di un veicolo: non le attuali stime “tank-to-wheel” (dal serbatoio alla ruota, che considerano solo le emissioni durante l’impiego) ma il sistema “well-to-wheel” (dalla produzione all’utilizzo), che comprende anche l’estrazione, la produzione e il trasporto del combustibile.

Il metodo include inoltre il life cycle assessment delle batterie, che tiene conto delle emissioni di CO2 delle batterie nell’intero ciclo di vita, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento delle stesse.

Per ottenere risultati migliori e proteggere meglio l’ambiente, occorre quindi lavorare su più fronti, dai cicli di produzione energetica a tutto il resto. Ognuno, nel suo ambito, deve contribuire alla nobile causa, facendo la sua parte.

Mazda non guarda solo all’elettrico. Del resto l’industria automobilistica sta effettuando ricerche anche in altri ambiti, come sulla fattibilità dei combustibili liquidi riciclabili, quali i biocarburanti ottenuti dallo sviluppo di microalghe, in aggiunta ai combustibili alternativi come il gas naturale compresso e l’idrogeno. Il problema è uno, ma come abbiamo visto, le soluzioni sono tante e richiedono l’apporto di molti attori, uniti dal dovere di salvaguardare la terra e, quindi, la nostra vita.

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