Natura
La cometa di Natale “Borisov” appare al GAL Hassin
La cometa interstellare, scoperta il 30 agosto 2019 dall’astrofilo ucraino Gennady Borisov, con un telescopio autocostruito, è stata immortalata nella sua azione dall’importante centro astronomico madonita.
È stata una notte speciale quella del 6-7 dicembre 2019 al Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche GAL Hassin, in Sicilia: il potente occhio di 40 centimetri del telescopio robotico GRT-Galhassin Robotic Telescope, ha puntato e inseguito la cometa 2I/Borisov, nota anche come C/2019 Q4.
Verso sud, nel cuore della notte e fino all’alba, la cometa è stata protagonista dei cieli siciliani. A partire dalle ore 4, questo oggetto “interstellare” si trovava ben al di sopra di Pizzo Carbonara, e per due ore il GRT l’ha inseguita, fino ad ottenere un’animazione di un’ora di movimento tra le stelle concentrato in pochi secondi.
Le stelle appaiono strisciate, a causa dell’effetto panning, perché si insegue l’oggetto per averlo ben a fuoco, mentre le stelle di fondo si muovono per l’effetto della rotazione terrestre. Sono state riprese numerose foto in sequenza con un’esposizione di 30 secondi ciascuna, in modo da accumulare quanta più luce possibile in ogni esposizione, evitando che la cometa si spostasse troppo sul sensore a causa del suo moto apparente in cielo (pari a circa 2 pixel/minuto).
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Combinando insieme 30 scatti, è stata ottenuta un’immagine dettagliata della cometa (quella d’apertura del post), della quale si vedono la chioma centrale e parte della coda, come emissione diffusa. La foto corrisponde ad un totale di 900 secondi (15 minuti) di esposizione.
2I/Borisov è un insieme di roccia e ghiaccio e si è messa in viaggio milioni di anni fa da un punto estremamente remoto: le ipotesi che si possono formulare oggi affermano che deve essersi formata in un altro sistema planetario e poi espulsa da questo suo luogo d’origine da una spinta gravitazionale violenta, forse un pianeta vicino oppure una stella di passaggio, facendola vagare nella nostra Galassia fino ad entrare nel nostro Sistema Solare, molto vicino al Sole, molto vicino alla Terra.
La sua orbita è iperbolica, il che la rende un oggetto veramente unico: si è avvicinata al Sole, nel suo punto più prossimo, domenica 8 dicembre, e si allontanerà dal Sole per avvicinarsi, nel suo punto più vicino alla Terra il 28 dicembre, quando sarà visibile però solo nell’emisfero australe. Da quel momento la cometa si allontanerà sempre di più da noi per non tornare più.
Crediti: Alessandro Nastasi/Fondazione GAL Hassin