Inquinamento
Fiume Sarno: i carabinieri del NOE sequestrano impianto per i rifiuti
L’area del fiume Sarno è sempre più monitorata, come conferma un’operazione dei militari dell’arma sullo smaltimento dei rifiuti. Il ministro Costa: “Mantenere alta l’attenzione per promuovere un nuovo paradigma fatto di bonifiche e tutela del territorio”.
Quando si parla di inquinamento ambientale spesso si fa riferimento alle emergenze ecologiche, vere e proprie bombe di squallore e degrado che, purtroppo, non risparmiano l’Italia. Una delle piaghe del nostro paese è quella del fiume Sarno, considerato uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Europa: qui i carabinieri del NOE hanno sequestrato un impianto di smaltimento dei rifiuti speciali, risultato non in linea con leggi. È la conferma di un cambio di passo.
Per fortuna oggi la presenza dello Stato è sempre più efficace e pervasiva nell’azione di contrasto ai crimini ambientali. Diverse le iniziative messe in campo per cercare di arginare il problema dell’inquinamento di questo bacino acquifero, nel tentativo di ridare dignità e futuro a un territorio ingiustamente martoriato da disgustose pratiche.
Cresce, in particolare, l’attenzione riservata al monitoraggio dei rifiuti e degli scarichi che sversano nei corpi idrici dell’area, per contrastare le azioni inquinanti e contaminanti, pericolose per la salute del fiume e della gente. Ogni risultato positivo in tale ambito ha lo stesso effetto di un respiro di sollievo, che allevia la sofferenza d’animo di chi vive in quel contesto ambientale…e non solo.
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Lodevole il colpo messo a segno nelle scorse ore dai carabinieri del NOE di Salerno che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, hanno sequestrato in via preventiva un impianto di trattamento dei rifiuti speciali (pericolosi e non).
La misura cautelare, il cui valore complessivo ammonta a circa 2 milioni di euro, è scaturita a seguito di indagini messe in atto per reprimere sia gli sversamenti illeciti effettuati dalle imprese che operano nelle aree del bacino idrologico del fiume Sarno, sia gli episodi di abbandono di rifiuti.
Dalle investigazioni, avviate nel mese di ottobre 2019, sono emerse operazioni di stoccaggio di scarti (cuoio conciato contenente cromo, imballaggi, pitture e vernici contenenti solventi organici, fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, adesivi e sigillanti, materiali filtranti, indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose etc.) superiori di oltre 130 tonnellate ai limiti massimi giornalieri consentiti dalla legge. Le attività dell’impianto non sono risultate in armonia con le prescrizioni del testo Unico Ambientale e della normativa antincendio. Adesso toccherà alla giustizia fare il suo corso.
Il ministro dell’ambiente Sergio Costa saluta così l’azione condotta dai militari dell’arma: “Un plauso all’operazione dei carabinieri del NOE a Mercato San Severino. Bisogna mantenere alta l’attenzione sul fiume Sarno per promuovere un nuovo paradigma capace di coniugare bonifica e tutela del territorio“.
Fonte | Ministero dell’Ambiente