STILI DI VITA
11 mesi e 11 giorni con 1111 euro in tasca. Dal Portogallo la storia di Andresa: vivere di baratto è possibile
La sfida al consumismo di una ragazza portoghese
Una sfida bella e buona alle logiche capitalistiche dell’accumulo e del consumo a ogni costo quella lanciata dalla portoghese Andresa Salgueiro lo scorso gennaio: sopravvivere per 11 mesi e 11 giorni con appena 1111 euro. Trentasei anni, psicopedagogista con un passato di formatrice negli hotel a quattro e cinque stelle, Andresa ha rivoluzionato la propria esistenza decidendo di vivere per quasi un anno con una cifra che talvolta non basta in un mese, specialmente in un Paese come il Portogallo nel quale la pressione fiscale si è fatta, in seguito alla crisi, altissima.
Già perché nella sua sfida – terminata lo scorso 21 dicembre – Andresa ha pagato anche l’assicurazione dell’auto che ha continuato a utilizzare barattando tutto il possibile. Come? Comunicando le sue necessità tramite la propria pagina Facebook e promettendo in cambio servizi, lavoretti e oggetti vari, magari ottenuti da precedenti scambi. Alla fine del periodo della sfida la spesa è stata di 969 euro.
Quando il cibo immagazzinato ha iniziato a scarseggiare, la sua attività di barattrice a 360° si è intensificata: ha dato ripetizioni e ha lavorato al ristorante in cambio di cibo, ha aiutato a compilare curricula per una cena, ha fatto le pulizie, raccolto frutta e sfamato galline. E le telefonate? Semplice: Andresa ha una tariffa che accumula credito a ogni chiamata ricevuta e ha vissuto di rendita grazie all’interesse della stampa locale per la sua impresa.
Scambiando alcuni suoi libri ha potuto sfamare i suoi gatti, con alcune salsicce si è tolta persino lo sfizio di una gonna realizzata da una sua amica con materiali riciclati. Una sua vicina di casa, impiegata in una scuola, gli ha fornito il cibo in scadenza dell’istituto e per quanto riguarda l’igiene personale ha imparato a fabbricare shampoo e saponette in casa. Internet? Nessun problema: con la password di una vicina scambiata con libri di cucina. Le spese della casa sono state pagate come affitto da un’amica ospite a casa sua, ma Andresa ha anche viaggiato, ospitata per undici settimane da undici comunità con un approccio green e sostenibile.
Ora, finita quest’avventura, dovrà occuparsi di una “casa del baratto” che dovrebbe sorgere a Lisbona e nella quale dovrà curare vari progetti come il couchsurfing e il bookcrossing. È già in preparazione un libro – Believe: Vivo à Troca – che ripercorrerà quest’esperienza e un viaggio in Mozambico, con volo Tap, che scambierà con una lezione ai dirigenti della società. Tanti progetti da portare avanti, a meno che il premier Pedro Passos Coelho non la chiami a presiedere il dicastero lusitano dell’economia…
Via I Publico
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