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Clima

Ambiente e sviluppo, Clini: “il prossimo governo investa sulla Green Economy”

Alla presentazione di un sondaggio Ipr Marketing commissionato dal Pde, il ministro Clini sostiene i vantaggi di puntare sulla green economy

Ieri Francesco Rutelli, rieletto di recente copresidente del Partito democratico europeo (Pde) insieme al francese Francois Bayrou, ha presentato nella Sala stampa di Montecitorio una ricerca su Ambiente, inquinamento e Green economy avente al centro l’opinione dei cittadini europei in materia di politica ambientale.

Lo studio, commissionato ad Ipr Marketing proprio dal Pde, è stato presentato anche nelle sue specifiche sul “caso Italia”, o meglio sulla percezione delle tematiche ambientali da parte degli italiani, snocciolando evidenze statistiche piuttosto interessanti: solo l’1% degli intervistati pensa che i partiti siano attivi contro l’inquinamento, il 19% crede affidabile l’Unione europea, solo il 6% il governo e il 7% gli enti locali mentre con il 53% la testa della classifica dell’affidabilità la ottengono le associazioni ambientaliste.

Ha spiegato Francesco Rutelli nel corso della conferenza stampa:

Ho l’impressione che la crisi economica spinga paradossalmente a far maturare una coscienza ambientalista e a cambiare gli stili di vita: è una occasione da non perdere. Mi sembra di rivivere i giorni al disastro di Cernobyl, quando si faceva attenzione a comprare l’insalata. Ma a differenza di allora non c’è fiducia nella politica. Riconosco il buon lavoro fatto da Corrado Clini, ministro dell’Ambiente. Ma Monti non ha caratterizzato in maniera green la propria politica.

Proprio il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini (che è stato direttore generale del Ministero per molto tempo prima di assurgere al ruolo istituzionale) ha inviato un messaggio a Rutelli, compiaciuto per i risultati del sondaggio e per la conferenza stampa; il ministro ha sottolineato quanto

la Green Economy è già oggi una presenza strategica, dinamica e decisiva, per la crescita del nostro paese

auspicando un impegno del futuro governo, che vada proprio in questa direzione e sottolineando le politiche adottate dal governo tecnico dal novembre 2011:

Il governo Monti, pur nei limiti delle politiche di bilancio, ha aperto ‘finestre’ positive. Ma non basta. E’ necessario riconoscere in modo deciso il ruolo della green economy italiana per la crescita

ha sottolineato Corrado Clini il quale, in un’intervista all’AdnKronos, ha fatto anche il punto sui progetti in essere che auspica possano essere approvati definitivamente prima del termine del suo mandato di ministro, prima tra tutti la circolare con le indicazioni per accedere al credito dello 0,5% per le imprese che operano nell’economia verde in Italia, a patto che assumano ‘giovani’ (un termine che in Italia ha un’interpretazione vastissima, vista l’età media dei candidati alla Presidenza del Consiglio), ma, ha ricordato il ministro, anche il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e di messa in sicurezza del territorio.

Nei prossimi anni dovrebbe essere confermato perchè rappresenta un volano per facilitare investimenti, soprattutto nelle piccole e medie imprese italiane molto attive nell’economia verde. […] Diversamente dall’approccio emergenziale con cui sono state affrontate alluvioni e frane, il Piano identifica misure strutturali di prevenzione attraverso la manutenzione e la gestione del territorio, che significa anche far tornare le attività produttive nelle zone più esposte. […] Nei prossimi 15 anni sia finanziamenti diretti che derivano da fondi pubblici, in particolare da quelli che entrano nelle casse dello stato attraverso l’acquisto dei permessi di emissione da parte delle imprese, sia fondi privati. Il credito d’imposta è il modo migliore per facilitare investimenti privati perchè chi investe certificando l’investimento può scaricarlo dalle tasse

Come si dice: la speranza è sempre l’ultima a morire.

Foto | TmNews

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