Alimentazione
Giappone, tonno rosso da record: 1,35 milioni di euro
Il record di vendita mondiale di un tonno rosso se lo aggiudica il giappone: ma la pratica resta non sostenibile e barbara
I giapponesi sono ghiotti di tonno rosso: talmente tanto che i mari nipponici si sono quasi completamente spopolati di questi bestioni marini (che arrivano a pesare anche mezza tonnellata) costringendo i mercanti di pesce e i ristoratori ad approvvigionarsi nel mar Mediterraneo.
Al mercato del pesce di Tsukiji, a Tokyo (il più grande del mondo dove ogni giorno si può assistere a vere e proprie “corse al pesce” post-mattanza), un esemplare di tonno rosso, pescato nei mari di Oma, nella prefettura settentrionale di Aomori, dal peso di 269kg è stato battuto, all’asta delle 5 di mattina del 4 gennaio, al prezzo record di 155,4 milioni di yen, l’equivalente di 1,35 milioni di euro: un nuovo record per questa splendida bestia marina in via di estinzione.
I giapponesi, che sono i maggiori consumatori mondiali di tonno rosso (circa l’80% del totale), vanno letteralmente pazzi per questo pesce (forse tanto quanto gli italiani per il vino) e le aste di Tsukiji sono sempre teatro di incredibili battaglie al rialzo per assicurarsi il tonno più succulento: una pratica tuttavia decisamente poco sostenibile, visto che da anni gli ambientalisti mettono in guardia sulla mattanza di tonno rosso, che ormai è considerato in via di estinzione.
In data 11 marzo 2010 il Coreper, Comitato dei rappresentanti permanenti dei 27 paesi membri dell’UE, ha raggiunto a Bruxelles un accordo per la messa al bando del commercio internazionale del tonno rosso; la pesca di questi tonni infatti è quanto di più crudele si possa immaginare: non è animalismo o ambientalismo militante, basta guardare le immagini qui sotto, realizzate da Procida Tv qualche anno fa, per rendersi conto della crudeltà di questa pratica.
Per questo motivo in Europa sono stati fissati come parametri minimi di cattura il peso di 30 kg o la lunghezza di 1,15 m (per evitare che si pescassero i cuccioli, tagliando letteralmente “le pinne” alle nuove generazioni ed impedendogli lo sviluppo e la riproduzione); è inoltre necessario avere una specifica autorizzazione per la pesca del tonno rosso.
Tornando in Giappone, il tema è affrontato più con lo stomaco che non con il cervello: il mercato nipponico cede inevitabilmente al peccato di gola, spettacolarizzando parecchio, anche meditaticamente, sia la pesca che la vendita di questi esemplari marini: basta guardare il video di copertina per rendersene conto.
Ad aggiudicarsi il tonno d’oro da 5000 euro al chilo è stato il famoso ristoratore giapponese Kiyoshi Kimura, presidente della catena di sushi Zanmai, che ha dichiarato:
Un prezzo leggermente caro ma spero che possa essere un incoraggiamento perché il Giappone continui a rifornirsi di ottimo tonno; volevo essere all’altezza delle attese dei miei clienti, che vogliono mangiare il miglior tonno possibile, come lo scorso anno
ha detto Kimura tra l’ironico ed il cinico. Greenpeace ha inserito questa specie nella sua lista rossa delle specie in via di estinzione.
Video | Russia Today