Animali
Australia rovente: temperature vicine al record dell’emisfero australe. A rischio diverse specie animali
La denuncia dell’Australian Geographic dopo gli incendi nella parte occidentale del Paese
Continua l’ondata di caldo che ha investito l’Australia la scorsa settimana. Nel week end sono stati toccati i 49,6° C che rappresentano la quinta temperatura più alta mai registrata non solo nell’entroterra desertico australiano ma, addirittura, nell’intero emisfero australe. Soltanto a Oodnadatta nel 1960 (50,7) e a Mardie nel 1998 (50,5) fu superato il muro dei 50° C ed è molto probabile che a causa della lieve discesa del fronte di convergenza intertropicale sull’area indonesiana si sposti verso sud facendo crollare nuovi record dell’emisfero sud. Si tratta di numeri eccezionali, basti pensare che l’attuale record mondiale risale al 13 settembre 1922 quando a ‘Aziziya, in Libia, si toccarono i 57,8° C.
Intanto in Tasmania, dove la situazione è in via di normalizzazione, si conta, purtroppo la prima vittima, un pompiere di 60 anni impegnato nelle operazioni di spegnimento degli incendi. L’uomo faceva parte di un contingente di supporto proveniente dallo stato di Victoria.
Ben 40mila ettari sono andati in fumo in prossimità del Parco Nazionale Warrumbungle con un fronte di fuoco di 100 km. Circa 40 capannoni agricoli, recinzioni e decine di macchine agricole sono state devastate e circa 100 residenti sono stati evacuati dalle loro abitazioni.
Intanto, secondo l’Australian Geographic, nelle zone ovest del Paese alcune razze animali sarebbero addirittura scomparse a causa delle fiamme. Sebbene sia ancora prematuro dichiarare la scomparsa di alcune specie nel territorio teatro delle fiamme, la presenza del barbagianni (tyto tenebricosa), del pappagallo terragnolo (pezoporus wallicus) e della rana d’albero (litoria spenceri) sarebbe stata seriamente compromessa dagli incendi di questo inizio 2013.
Fiamme e fumo hanno avvolto anche l’Osservatorio Astronomico di Siding Spring, i cui 18 membri sono stati evacuati. Non sono stati riscontrati danni alle strutture e ai telescopi.
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