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ECOLOGIA

Energie rinnovabili: nel 2012 gli investimenti nelle fonti pulite sono scesi dell’11%

In Italia il calo è stato del 51%

La green economy doveva essere la nuova via del progresso con gli Stati Uniti a fare da traino e il resto del mondo a seguire. Era il 2008 e in molti credettero alla realizzazione della promessa elettorale di Barack Obama. Ora che quel futuro è diventato passato, non solo gli investimenti nelle energie rinnovabili non sono aumentati con la progressione geometrica che tutti si attendevano, ma nel corso del 2012 sono addirittura diminuiti dell’11% rispetto al 2011. Il triste ritratto di un’economia che non riesce a svincolarsi dal petrolio è tracciato da Bloomberg New Energy Finance che ha registrato per l’Italia una flessione del 51%.

A incidere su questo crollo è stato il taglio degli incentivi che nella situazione di crisi generale ha accomunato quasi tutti i paesi più sviluppati. Il totale dell’investimento 2012 in energie verdi è stato di 268,7 miliardi di dollari (oltre 200 miliardi di euro) contro il record di 302 miliardi del 2011. Nonostante il calo, il 2012 rappresenta comunque il secondo anno con più investimenti e l’entità del giro d’affari è cinque volte superiore a quella del 2004, in epoca pre-crisi.

Sapevamo che il 2012 sarebbe stato al di sotto del livello del 2011, ma le voci sulla morte degli investimenti nell’energia pulita sono state comunque fortemente esagerate

ha commentato il dirigente del Bnef Michel Liebreich, il quale ha aggiunto:

l’aspetto più sorprendente è che il declino non sia stato ancora più forte, viste le turbolenze alle quali le energie rinnovabili sono state sottoposte nel 2012, a causa delle incertezze sulle politiche di sostegno, la crisi in corso in Europa e il continuo calo dei costi delle tecnologie.

Le forbici fra i vari Paesi sono molto ampie. Le due economie più importanti del continente asiatico, per esempio, hanno fatto registrare dati estremamente contraddittori: mentre in Cina gli investimenti sono cresciuti di un quinto rispetto al 2011 (+20%), in India le restrizioni delle autorità locali su eolico e solare hanno fatto registrare un -44%. In Europa c’è chi ha fatto peggio del -51% dell’Italia: la Spagna, a causa delle politiche di austerity di Mariano Rajoy ha riportato un passivo del 68% rispetto all’anno precedente.

Via I Ansa

Foto © Getty Images

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