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Dal Mali la guerra della Francia si sposta al gas di Algeria e Libia
I terroristi attaccano un sito per l’estrazione di gas che fornisce il 18% del fabbisogno all’Europa. il timore è che i ribelli si spostino ora in Libia.
Il Nord Africa o la fascia del Magreb era e resta territorio di conquista, sopratutto per gas e petrolio. Il Mali è appena sotto l’Algeria e dunque ecco che viene preso di mira l’impianto Tigantourine di In Amenas di Bp, Statoil e Sonatrach a Sud. Per ora restano nelle mani dei terroristi di Al Qaeda del gruppo Katiba Al Muthalimin ancora sette ostaggi secondo quanto riferito da Algerie1. E’ da ieri che si combatte e nel mentre sono stati rilasciati 650 ostaggi di cui 132 occidentali e si contano circa 30 morti.
Ma perché si sta verificando questo conflitto? Delle risorse del Mali abbiamo già scritto, ma ciò che si evidenza oggi con il conflitto aperto dalla Francia nel nord del Mali e che si sposta in Algeria, è quanto tutta la fascia del Mahgreb, che pure ha subito il colonialismo francese, sia di nuovo in fermento a due anni dalla Primavera araba.
L’Algeria è il terzo fornitore di gas in Europa attraverso il gasdotto Transmed, con la Libia che ci manda il gas invece da Greenstream non troppo distante da Tigantourine. C’è ovviamente anche il petrolio, sopratutto dalla Libia, che noi abbiamo perso nel dopo Gheddafi.
Per ora sembra tutto sotto controllo sul mercato internazionale, gli analisti hanno già iniziato a drizzare le antenne. Il rischio che si corre e che probabilmente si sta già realizzando, come nota su Mali Actu Richard Cochrane, analista di IHS specializzato sul medio oriente e Africa del Nord:
L’intervento militare in Mali può muovere i jihadisti a cercare rifugio nel Maghreb, in particolare nel sud della Libia. Questa migrazione aumenta il rischio di attacco, in particolare contro le attività dei lavoratori occidentali e in tutta la regione.
L’attacco a Amenas potrebbe perciò costituire un “punto di non ritorno”, secondo Barclays:
Le compagnie petrolifere internazionali danno grande importanza alla tutela dei propri dipendenti e che hanno dimostrato la volontà di chiudere le loro attività se minacciati.
E così, ancora una volta noi italiani ci ritroviamo al cospetto dei francesi per cercare di racimolare briciole di gas e petrolio.
Via | Mali Actu,
Foto | Centimetri