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Animali

Gorilla di montagna in via di estinzione: “ne restano 880 esemplari”

Giovedì a Bruxelles il direttore del Parco Nazionale del Viruna incontrerà esponenti dell’Ue per chiedere aiuto nella salvaguardia di questa specie

E’ allarme estinzione per i colossali gorilla beringei beringei (detti gorilla di montagna): a causa del bracconaggio intenso e della deforestazione, questi splendidi esemplari di gorilla sono stati letteralmente decimati negli ultimi decenni; una popolazione che si è ridotta del 75% in dieci anni: oggi si possono contare il soli 880 esemplari.

E’ il Wwf a lanciare l’allarme, annunciando un incontro a Bruxelles con il direttore del Parco Nazionale del Virunga Emmanuel De Mérode, una delle due aree (con il Parco Nazionale di Biwindi) in cui vivono questi esemplari, il quale è giunto in Europa per chiedere un aiuto proprio per salvaguardare questa specie oggi fortemente a rischio.

L’incontro si terrà giovedì 31 gennaio; al centro proprio il rischio estinzione del gorilla di montagna, minacciato oggi da un nuovo nemico: lo spettro delle perforazioni petrolifere; sono infatti numerose le compagnie multinazionali del petrolio che hanno già acquistato concessioni per l’esplorazione idrocarburica in un’area comprendente l’85% del Parco Nazionale del Virunga.

A pagare per l’oro nero in cui il parco affonda le sue radici saranno i suoi habitat, i suoi abitanti e le tante comunità locali, già prostrate da guerre, povertà e conflitti, la cui sopravvivenza dipende dalla vitalità delle risorse naturali, e per il cui benessere il gorilla potrebbe essere un importante alleato.

sottolinea il Wwf in un comunicato, sottolineando anche il valore di mercato di questa specie: un cucciolo di gorilla può essere venduto tra i 15 e i 40mila dollari, mentre invece una mano (solitamente venduta come trofeo) o un chilo di carne costa solo pochi dollari, mentre da vivo un gorilla fa arrivare l’industria del turismo anche a 25mila dollari l’anno, con un indotto prodotto dal valore tra i 22 e i 52 milioni di dollari l’anno.

Salvare il gorilla di montagna significa salvare il Cuore Verde dell’Africa, la sua straordinaria natura e i villaggi e le comunità che vivono nel meraviglioso Parco del Virunga. Le attività esplorative ed estrattive avrebbero un impatto catastrofico sulle comunità locali e sull’ambiente. Ettari di foresta verrebbero abbattuti, le nuove strade costruite consentirebbero un ingresso facilitato ai bracconieri. Il gorilla è la scimmia geneticamente più simile a noi, il suo sguardo è magnetico e porta con sé la forza irresistibile delle nostre origini. Non possiamo permettere che scompaia per sempre. Oggi più che mai il destino del Parco e di tutti i suoi abitanti è nelle nostre mani

spiega Isabella Pratesi, direttore Politiche di Conservazione Internazionali del WWF Italia.

Sul sito dell’associazione potete trovare ogni informazione di sorta per aiutare a salvaguardare questa meravigliosa specie quadrumane; lo cantava anche Gino Paoli nella sua Gorilla Al Sole

m’hanno fatto capire
che questo non bastava
che c’era da impegnarsi
ma non al singolare
per una buona causa
c’era da stare insieme
si puo’ cambiare il mondo
solo con il plurale

Foto | © naturepl.com/Andy Rouse/WWF-Canon

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