Inquinamento
Ilva di Taranto: “prescrizioni Aia completate al 65%, a breve la copertura dei parchi minerari”
Ilva sostiene di aver completato il 65% delle prescrizioni Aia: il 13 febbraio l’udienza in Corte Costituzionale
In una relazione redatta dai tecnici Ilva ed inviata al Ministero dell’Ambiente ed all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l’azienda sostiene di aver già ottemperato a 61 delle 94 prescrizioni dell’Aia, rilasciata dal ministero solo il 26 ottobre scorso e divenuta legge con il provvedimento cosiddetto “salva-Ilva”.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno infatti la relazione, circa 45 pagine, dimostrerebbe, secondo Ilva, come il 65% delle prescrizioni Aia sia già stato completato, mostrando un’azienda forte e determinata a risolvere gli annosi e critici problemi, cronicizzatisi ormai nel territorio tarantino.
I tecnici Ilva scrivono di aver completato la progettazione preliminare e che entro la fine di gennaio verranno richieste agli enti competenti le autorizzazioni per costruire la copertura dei parchi minerari, soggetti oggi al soffiare del vento ed alle intemperie, che ne disperdono le polveri avvvelenando sopratutto il vicinissimo rione Tamburi di Taranto; la copertura dei parchi, che in base a numerose intercettazioni depositati agli atti della procura di Taranto è sempre stata osteggiata dalla proprietà e dalla dirigenza di Ilva, rappresenta uno degli investimenti più onerosi (e, per questo, sempre rimandati dall’azienda).
Secondo l’Assessore provinciale all’ambiente Giampiero Mancarelli
La relazione di aggiornamento dello stato di attuazione degli interventi strutturali e gestionali previsti dall’ultima Aia dell’Ilva evidenzia che finalmente l’azienda in maniera precisa e puntuale sta facendo le opere di ambientalizzazione dello stabilimento. […] oggi con questa relazione abbiamo maggiori certezze.
Secondo Ilva sarebbero state ridotte le giacenze dei parchi a ridosso del rione Tamburi creando una fascia di garanzia di 80m tra i cumuli di materiale e il confine della proprietà e riducendo, come prescritto nell’Aia, l’incidenza delle polveri, mentre risultano in costruzione i depositi per il coke e le coperture dei nastri trasportatori, mantenendo spento l’altoforno 1.
Nel frattempo sarebbero state attuate le misure per la diminuzione delle emissioni della cokeria e le dispersioni di inquinanti in aria, mentre relativamente ai filtri a maniche (obsoleti e spesso mancanti) per il trattamento dei fumi in uscita l’azienda sostiene di essere in contatto con alcuni fornitori, mentre sarebbe in corso di realizzazione la rete di monitoraggio in continuo.
Tutte operazioni che Ilva sosteneva già anni fa di aver completato e che quindi fa mantenere il beneficio del dubbio a chiunque, tarantini in testa, abbia seguito e compreso la vicenda Ilva negli anni passati; nel frattempo Franco Gallo, neo-presidente della Corte Costituzionale, ha comunicato a margine della sua nomina che
faremo di tutto per accelerare i tempi della decisione; […] utilizzeremo la norma che ci consente di ridurre della metà i tempi in quanto abbiamo ben presente che sono in gioco diritti importanti quali il lavoro e la salute e daremo la massima urgenza
La Corte Costituzionale ha unito i due ricorsi presentati (quello sull’incostituzionalità del decreto “salva-Ilva” e quello sul conflitto di attribuzione di poteri dello Stato): l’udienza sull’ammissibilità dei ricorsi si terrà il prossimo 13 febbraio.
Nel frattempo il gip di Taranto Todisco ha rigettato la richiesta di Ilva di revocare il sequestro preventivo dei prodotti finiti e semilavorati.
Via | La Gazzetta del Mezzogiorno