Clima
Smog a Pechino: è tensione tra Cina e Giappone
Tra Cina e Giappone è polemica: questa volta il problema è lo smog
E’ tensione tra Cina e Giappone a causa dell’altissimo livello di inquinamento sui cieli asiatici: le relazioni diplomatiche tra i due paesi infatti sono sempre più difficili, dopo che in Giappone è stato lanciato un pre-allarme per la nube di smog cinese la quale, sospinta dai venti, rischia di coprire i cieli nipponici.
Da circa tre giorni il Giappone, in maniera ancora ufficiosa, manifesta viva preoccupazione per il rischio di spostamento della fittissima nube di smog che, ormai è noto, avvolge e sovrasta la città di Pechino (ma non solo): solo 200m la visibilità a terra nella capitale cinese; preoccupazioni, quelle nipponiche, che si sono dimostrate effettivamente fondate: la zona occidentale dell’arcipelago giapponese (in particolare nelle prefetture di Nagasaki e Fukuoka) è stata lambita dallo smog cinese, causando nella popolazione un forte sdegno.
La Cina è qui dietro: è frequente che da lì arrivino problemi. Per adesso non abbiamo molte informazioni però se la notizia fosse confermata bisognerà reagire
si può sintetizzare con queste chiare parole l’animo della popolazione giapponese in queste ore: la concentrazione di particelle inquinanti nel paese del Sol levante negli ultimi giorni ha superato la soglia limite di 35mg/m³ raggiungendo il valore di 50; da Tokyo le autorità hanno chiesto ai cittadini di usare precauzioni ma di non lasciare che sia il panico a prendere il sopravvento, anche perchè nessuno è ancora sicuro che l’innalzamento dei livelli di inquinamento in Giappone siano dipendenti dallo smog pechinese.
Tra le possibili cause infatti ci potrebbero essere anche le tempeste di sabbia in arrivo dai vicini deserti mongoli o gli scarichi industriali, ma certamente la situazione cinese è da tenere sotto attento controllo anche nell’arcipelago.
Cautamente, le autorità nipponiche gettano acqua sul fuoco:
I valori registrati non costituiscono un problema; tuttavia il Ministero dell’Ambiente continuerà a seguire la vicenda con estrema attenzione
ha dichiarato il vicecapo di gabinetto del governo giapponese Katsunobu Kato.
Dopo le tensioni diplomatiche sulle isole Diaoyu, le polemiche dopo il disastro di Fukushima (con la Cina accusatrice principale del governo e delle autorità giapponesi di negligenza, scarsa prevenzione e mancato allarme), il problema legato all’estrazione ed al commercio di terre rare del colosso cinese, ed altre pretestuose tensioni tra Cina e Giappone, questa sull’inquinamento è l’ultima di una serie infinita.
L’amicizia tra i due paesi è sempre più compromessa, anche a livello sociale visti i commenti dei cittadini giapponesi, e le questioni ambientali stanno rappresentando con costante regolarità l’atto del contendere tra i due paesi, che pure non riescono a fornire garanzie minime necessarie su bonifiche e sicurezza ambientale (nemmeno il supercolosso Giappone, che ha ancora da spiegare tante cose su Fukushima).
In mezzo c’è qualcosa come 2 miliardi di esseri umani e l’ecosistema più complesso e vasto del pianeta: staremo a vedere.