Emissioni Co2, l’Europa fa un primo passo per riformare l’Eu Emissions Trading System
Secondo l’Economist senza questa riforma il sistema collasserebbe su se stesso
Della necessità di una riforma dell’Eu Emission Trading System (Eu Ets) in Europa se ne parlava già da qualche mese e, il 18 febbraio scorso, la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha dato il primo segnale in vista di questa riforma.
L’attuale Sistema di Scambio europeo di Emissioni (Eu Ets appunto) è ormai in perenne squilibrio tra domanda ed offerta, cosa che produce una costante sovrabbondanza di quote di Co2 tra i più “virtuosi” che vengono rivendute ai “meno virtuosi” cosa che, seppur con intenzioni di solidarietà industriale, ha prodotto solo squilibri più evidenti.
Secondo l’Economist questo avrebbe potuto far letteralmente collassare il sistema.
La Commissione ha decretato il posticipo delle aste da 900 milioni di crediti di Co2 previste per il biennio 2013-2015 al biennio 2019-2020: in tale modo la Commissione prevede di far rimanere invariato il numero di crediti assegnati nel primo periodo con il vantaggio di poter aggiungere posteriormente un meccanismo di regolazione del mercato.
La Commissione Ambiente ha inviato un segnale chiaro in favore di uno schema di emission trading forte e sano. Un prezzo della CO2 più forte aiuterà a facilitare la transizione dell’Europa verso un’economia low carbon
ha dichiarato il Presidente della Commissione Ambiente Matthias Groote.
I risultati nel breve periodo saranno un’aumento del prezzo della Co2, che dovrebbe fungere da deterrente alle aziende, incentivando così ad investimenti su tecnologie low-carbon. Senza tale provvedimento, scrive l’Economist, il mercato sarebbe collassato.
Il crollo, evidente nel grafico del quotidiano economico statunitense, è stato causato dalla recessione economica, che ha spinto le aziende a non investire e ha spinto verso il basso la domanda industriale, e contemporaneamente proprio dall’aumento delle aste Eu Ets.
Se nel 2008 infatti il prezzo delle quote di Co2 era fissato a 30€ la tonnellata, oggi quello stesso prezzo è arrivato a corrispondere a 4-5€: prendere quote fuori mercato ora, a prezzi bassi, limiterà probabilmente il calo dei prezzi anche nel medio periodo. La strada, politica ed economica, da percorrere è in tal senso molto, molto lunga.
Anche l’International Emission Trading Association (IETA) ha espresso approvazione per il risultato conseguito in Commissione, auspicando che questo sia solo l’inizio di un cammino virtuoso verso una sensibile riduzione delle emissioni.
E’ importante che sistemiamo la faccenda dell’Eu Ets. Prima è, meglio è
è invece il tagliente commento di Connie Hedegaard, il Commissario europeo per l’azione sul clima.
Via | Economist