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Marea nera: a New Orleans inizia il processo per il disastro della Deepwater Horizon

BP rischia un’ammenda da 5 a 17,5 miliardi di dollari

Comincia oggi a New Orleans il processo per il disastro della Deepwater Horizon del 2010. Secondo il Guardian nell’ultimo fine settimana il Dipartimento di Giustizia americano e gli stati del Golfo avrebbero concordato di proporre alla BP un’offerta di 16 miliardi di dollari per la liquidazione delle cause civili dell’incidente che è costato la vita a 11 persone e ha provocato il più grande disastro ecologico off shore di sempre.

Bp non può parlare di eventuali offerte o trattative, ma posso assicurare che siamo pronti per il processo e in attesa dell’opportunità di presentare il nostro caso lunedì (oggi per chi legge, ndr)

ha dichiarato Geoff Morrell, responsabile della comunicazione negli Stati Uniti per BP.

Il processo sarà uno dei più grandi degli ultimi decenni, si aprirà con un’udienza di 400 minuti e ben 11 team di avvocati, 80 testimoni e migliaia di pagine di documentazione. L’obiettivo degli avvocati del Dipartimento di Giustizia statunitense è dimostrare la “colpa grave” ovverosia il fatto che BP abbia deliberatamente trascurato le normali procedure di sicurezza relative al funzionamento della Deepwater Horizon.

Già lo scorso anno gli Stati Uniti, in una richiesta presentata al Tribunale, avevano sostenuto la “cultura di incoscienza aziendale” e la “colpa grave o dolo” di BP. La pena massima in sede civile, ai sensi del Clean Water Act, passa da 1.100 dollari per ogni barile rovesciato se la negligenza è ordinaria, a 4300 dollari al barile se viene provata la colpa grave, quindi a seconda del verdetto della giuria l’esborso della BP oscillerà fra un minimo di 5 miliardi di dollari e un massimo di 17,5 miliardi di dollari.

Secondo John Coffee, professore di diritto alla Columbia Law School, il caso è politicamente complesso e

Bp ha un forte interesse a non passare attraverso mesi di processo in cui il problema principale sia il suo grado di colpevolezza.

Anche perché a settembre inizierà un altro processo, quello che dovrà definire la quantità di barili di greggio sversati nel Golfo del Messico e, di conseguenza, l’entità dell’ammenda che il colosso petrolifero dovrà pagare.

Via I Guardian

Foto © Getty Images

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