Agricoltura
Oxfam: multinazionali del cibo prendono l’insufficienza per etica e ambiente
L’ong Oxfam ha dato un punteggio a 10 grandi multinazionali del cibo sul loro comportamento in termini di rispetto dei lavoratori e dell’ambiente. Tutte hanno preso l’insufficienza. Noi abbiamo il potere di fare loro cambiare idea smettendo di acquistare i loro prodotti finché non cambieranno le loro politiche aziendali.
Come Greenpeace dà una pagella di performance ambientale alle grandi aziende elettroniche, così l’ong Oxfam ha dato un punteggio alle multinazionali del cibo, valutandole in 7 diverse categorie etico-ambientali: diritto alla terra, diritti dei lavoratori e delle donne, sostegno ai contadini, gestione dell’acqua, riduzione delle emissioni serra e trasparenza nel proprio operato.
Come si vede dall’immagine qui sopra, nessuna multinazionale ha raggiunto la sufficienza.
I tre marchi più noti a livello mondiale, Nestlè, Unilever e Coca Cola hanno fatto meno peggio degli altri con voti tra il 4 e il 5 e 1/2, forse perché più attenti all’immagine e più dediti al greenwashing, anche se va ricordato che General Mills che ha preso un bel 2 è un partner di Nestlè.
Nettamente insufficienti con punteggi tra il 2 e il 3 altri noti marchi come Pepsi, Mars, Danone e Kellog’s.
Occorre anche notare che i punteggi sono olto basi soprattutto rispetto ai diritti, in particolare il diritto alla terra e i diritti delle donne.
Oxfam commenta dicendo che mentre a parole tutte le aziende riconoscono che bisogna rendere più giusto il sistema alimentare, poche hanno intrapreso concreti passi in questa direzione. Il messaggio della ong ai cittadini è molto chiaro:
Le più grandi aziende alimentari del mondo hanno un grande potere, ma tu ne hai di più. E siccome non stanno usando abbastanza il loro per sostenere le comunità più povere o l’ambiente del pianeta, puoi usare il tuo per cambiare il modo in cui fanno affari.
Come? Smettendo di comprarne i prodotti e dicendoglielo.