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Il Movimento 5 stelle stravince e ritorna l’ambiente al centro della politica?
Il Movimento 5 stelle ha la straordinaria opportunità di dettare un’agenda al centrosinistra sui temi della trasparenza e dell’ambiente. Saprà coglierla o si chiuderà a riccio nella sua alterità?
L’unica vera novità di queste elezioni 2013 è la vittoria del movimento 5 stelle che partendo praticamente da zero è arrivato in meno di cinque anni al 25% dell’elettorato.
Il centrosinistra viceversa non ha saputo rinnovarsi a sufficienza ed ha probabilmente perso un’occasione storica di consolidare una maggioranza di governo.
Ora una domanda: gli eletti 5 stelle staranno solo a guardare oppure detteranno un’agenda etico-ambientale al centrosinistra?
Per i followers di Grillo si tratterebbe di un’occasione storica: offrire il loro supporto al Senato in cambio non di poltrone ma di alcuni punti fermi e irrinunciabili. Quali?
Eccoli, tanto per fare alcuni esempi:
- Innanzitutto lo stop al finanziamento pubblico dei partiti (argomento che tra l’altro anche Renzi aveva sollevato nella campagna delle primarie);
- Una legge quadro su riduzione, riuso e riciclo rifiuti che consegni gli inceneritori alla storia;
- Uno stop alle grandi opere faraoniche inutili, prima tra tutte la TAV;
- Una legge quadro per fermare la distruzione del suolo agricolo in Italia.
Gli ostacoli su questo cammino sono naturalmente molteplici.
Prima tra tutte l’intransigenza massimalista, il voler puntare allo sfascio del sistema sperando di guadagnare qualche voto in più alle prossime elezioni. Questo ci farebbe perdere tutte le corse e le opportunità a livello planetario.
In secondo luogo l’inesperienza: come traspare dall’intervista di due candidati alla camera, i buoni propositi a livello locale si mescolano con una notevole dose di confusione sulle politiche a livello generale.
Le persone intelligenti sanno cogliere in fretta le opportunità politiche. Speriamo che sia così.