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No Tav: il successo del Movimento Cinque Stelle spariglia le carte
Il Governo si costituisce parte civile nel processo per gli scontri dell’estate 2011
Per un po’ di mesi le acque sono rimaste calme come in un lago di montagna. In vista del voto i lavori della Torino-Lione sono rimasti in fase di stallo. Ma, come abbiamo anticipato martedì, risultati alla mano, i valsusini, specialmente quelli della bassa valle interessata dai lavori dell’Alta Velocità, hanno votato in maniera plebiscitaria per il Movimento Cinque Stelle che, sin dalla sua nascita, ha sempre preso posizione a favore dei No Tav. Già nell’autunno 2005, in tempi non sospetti, al Parco della Pellerina di Torino, Beppe Grillo parlò, insieme a Dario Fo e Marco Travaglio, al termine di un grande corteo No Tav. Opponendosi all’opera, mettendone a nudo le incongruenze ecologiche ed economiche.
Da allora la situazione politico-economica del nostro Paese è cambiata radicalmente. La recessione ha messo in crisi tutto il sistema infrastrutturale del Paese, le risorse del trasporto ferroviario sono state convogliate sui treni ad alta velocità, con uno smantellamento graduale dei treni più utilizzati e necessari, quelli dei pendolari.
Un movimento come quello dei Cinque Stelle, fondato sulla difesa dei beni comuni, si è naturalmente opposto all’opera, sostenuta con atteggiamento bipartisan, da PD e PDL. Non è certo un caso se nel comune di Exilles, dove sono partiti da tempo i lavori del tunnel geognostico, il Movimento Cinque Stelle ha ottenuto il 53,17% contro il 28,31% della somma fra le colazioni di centrodestra (17,91%) e centrosinistra (10,40%). Anche in comuni con sindaci pidiellini, come Susa e Chiomonte, c’è stato un ribaltamento degli equilibri.
Ora l’adesione bipartisan della politica all’opera potrebbe cambiare. E potrebbe essere uno dei punti deboli di un eventuale asse PD-M5S.
Sabato 23 marzo il movimento No Tav organizzerà una grande manifestazione in Valsusa per ribadire l’opposizione all’opera ritenuta “inutile e costosa”. A farsi portavoce dell’iniziativa sono stati proprio Laura Castelli e Marco Scibona, rispettivamente capilista del Movimento Cinque Stelle per Camera e Senato in Piemonte.
Intanto nelle ultime ore arriva da Roma la notizia della costituzione del Governo come parte civile nel processo a 53 attivisti No Tav per gli scontri avvenuti nell’estate 2011 a Chiomonte. Una decisione che secondo un comunicato ufficiale redatto dagli stessi imputati
rappresenta una precisa scelta politica volta a colpire duramente ogni forma di lotta sociale e costituisce un gravissimo precedente nella repressione del dissenso nel nostro Paese.
Foto © Getty Images