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Ponte sullo Stretto oggi l’addio definitivo
Addio al ponte sullo stretto, lo annuncia Corrado Passera Ministro per lo Sviluppo.
Good Bye Ponte sullo stretto e non ci mancherai! Infatti oggi come ha avuto modo di spiegare il ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera:
non sussistono le condizioni per la firma nei termini di legge (oggi 1 marzo NdR) dell’atto aggiuntivo al contratto tra Società Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink, in assenza del quale decadranno tutti i rapporti contrattuali e si andrà alla liquidazione della concessionaria. A novembre è stato varato un decreto legge che fissava le condizioni in base alle quali si poteva tenere aperto il progetto. Ci si è dati più di quattro mesi per riformulare l’accordo purtroppo per ora non ci sono segnali concreti da parte del contraente generale di voler accedere a quanto disposto dalla legge.
Il Ponte sullo Stretto non ha ricevuto la proroga lo scorso 26 febbraio e ecco giungere oggi al capolinea la sua tormentata storia. Il Ponte era divenuto il simbolo della politica berlusconiana in merito alle grandi opere e di fatto ha visto spreco di denaro e alcune espropriazioni. La faraonica opera sarebbe stata lunga poco più di 3 km e mezzo e si sarebbe retto grazie a sue piloni e 4 cavi di acciaio del diametro di 1,24 metri; i livelli di passaggio sarebbero stati due incluso quello per le ferrovie per un costo di circa 8,5 miliardi di euro escluse le varianti eventuali al progetto.
L’opera però non ha mai convinto né i siciliani, né i calabresi e neanche gli ambientalisti che hanno sempre manifestato una netta opposizione a questa opera considerata oltremodo devastante per l’ambiente e sopratutto molto pericolosa considerata l’alta sismicità della zona intorno al canale di Messina.
I 5 punti deboli del Ponte sullo stretto secondo il WWF:
- abbia un costo ingiustificato di 8,5 miliardi di euro, più del doppio di quello con cui il General Contractor Eurolink, capeggiato da Impregilo, ha vinto la gara (3,9 miliardi rispetto ai 4,4 miliardi di Euro posti a base di gara). E dell’ordine del 39% in più rispetto al valore di partenza se si considera l’importo lordo di 6,1 miliardi di Euro, ripetutamente indicato dai progettisti;
- non si ripaghi con il traffico stimato, visto che le previsioni degli stessi progettisti, basate sulle stime e gli scenari intermedi del progetto preliminare, prevedevano che un incremento di costo del progetto nell’ordine del 15% avrebbe determinato un Valore Attuale Netto negativo, figuriamoci un incremento di costo del 39% rispetto all’importo lordo! Inoltre, le stesse previsioni valutano, a regime, un utilizzo del ponte che si aggirerebbe attorno all’11% della capacità complessiva (11,6 milioni di auto l’anno, a fronte, appunto, di una capacità complessiva teorica dell’opera di 105 milioni di auto l’anno nelle due direzioni), configurando un evidente, colossale spreco di risorse;
- non sia realizzabile dal punto di vista tecnico: si tratterebbe di costruire, in una delle aree a più alto elevato rischio sismico del Mediterraneo, un ponte sospeso, ad unica campata di 3,3 km di lunghezza, sorretto da torri di circa 400 metri di altezza, a doppio impalcato stradale e ferroviario, (quando allo stato attuale delle conoscenze tecniche il ponte più lungo esistente al mondo con analoghe caratteristiche è quello del Minami Bisan-Seto in Giappone, di 1118 metri di lunghezza);
- vada ad incidere su un’area ampiamente vincolata per gli straordinari valori paesaggistici e severamente tutelata dall’Unione Europea, si deve ricordare tra l’altro che l’opera ricade interamente nell’area di due ZPS – Zone di Protezione Speciale (“Costa Viola”, in Calabria e dei “Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennammare e Area marina dello Stretto”, in Sicilia) e interferisce in entrambe le regioni con 11 SIC – Siti di Interesse comunitario;
- il progetto ‘definitivo’ presenti gravi carenze tecniche rilevate già dalla Commissione VIA – Valutazione Impatto Ambientale (con ben 223 richieste di integrazione), secondo cui: “gli studi relativi [ad alcuni]interventi … non hanno un livello di approfondimento tale per essere parte di un progetto definitivo”.
Infine veniamo alle penali da pagare, che probabilmente non saranno pagate così come ha spiegato Stefano Lenzi responsabile dell’ufficio legislativo del Wwf a Stefania Divertito che lo ha intervistato per Metronews:
Le penali scatterebbero se fosse stato approvato e consegnato il progetto definitivo, ma così non è stato. Le 223 integrazioni della commissione Via hanno bloccato tutto. Gli ultimi dati risalgono al 2010: erano 230 milioni di euro ma vanno aggiunti altri tre anni di progettazione e 26 milioni di euro per la bretella ferroviaria da un chilometro e mezzo che fa una curva perché in mezzo doveva esserci il pilone del Ponte.
Via | Blog Sicilia Messina, MetroNews
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