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Scienza

Turismo spaziale: l’Europa pronta a lanciare il “low cost” suborbitale

Un consorzio di aziende aerospaziali proporrà voli a 100 mila chilometri di altezza

Negli Stati Uniti l’esplorazione commerciale dello spazio è un mercato sempre più articolato, tanto che si parla già di far viaggiare verso Marte una coppia con un volo di andata e ritorno (ma senza scalo) di circa 500 giorni. L’Europa si adegua. Nel Vecchio Continente qualcuno sta progettando voli suborbitali per turisti.  Si chiama Swiss Space System il consorzio svizzero lanciato due giorni fa e proiettato verso il traguardo del 2017, in cui i suoi Shuttle dovrebbero consentire, a prezzi relativamente contenuti, viaggi suborbitali aperti al pubblico.

“Space for all” è il claim che campeggia sull’homepage del sito Internet del progetto più velocemente chiamato S3. Per partire il programma spaziale privato necessita di 250 milioni di euro e prevede un primo step di lancio di satelliti da 250 chili e un secondo di vero e proprio turismo spaziale.

Con un sistema già utilizzato dal settore privato spaziale statunitense non si utilizza un razzo, ma un Airbus A-300 adattato per lanciare un piccolo Shuttle. Una volta raggiunti i 10mila metri la navetta si separa e l’A-300 fa ritorno alla base. Lo Shuttle prosegue la sua ascesa raggiungendo i 100 chilometri di altezza e, a quel punto, i passeggeri possono godere del volo suborbitale, fluttuando nello spazio e ammirando il cielo nero al di sopra dell’atmosfera.

Il costo di ogni lancio dovrebbe essere di circa 8 milioni di euro. La base delle operazioni sarà il campo d’aviazione di Payerne, fra Ginevra e Berna. Prezzo del biglietto? Ancora da definire, ma i costi relativamente contenuti di ogni singolo volo dovrebbero permettere un ticket low cost. Low cost per un viaggio suborbitale, ovviamente.

Via I El Pais

Infografica I S3

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