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Materia Oscura: il documentario shock sul poligono di Salto di Quirra
Un paradiso terrestre ferito, dilaniato, violentato dall’idiozia umana. Materia oscura, il documentario di Massimo D’Anolfi e Marina Parenti presentato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Berlino avrà questa mattina la sua anteprima italiana al Bergamo Film Meeting, una delle più importanti manifestazioni festivaliere nazionali. Documentario puro e intransigente sul Poligono Interforze di Salto di Quirra, Materia Oscura affida il racconto alle immagini depurate da qualsiasi tentazione di reportage giornalistico e da qualsiasi voce extra-diegetica. L’unica voce narrante di tutto il doc è rubat
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Dagli ordigni fatti brillare nel “vulcano” ai razzi sparati nel mare della Sardegna, dalle esplosioni contaminanti nei pascoli ai militari che maneggiano armi pericolosissime privi di protezioni, le immagini sconvolgenti e roboanti dell’anima bellica del documentario, si alternano a quella della vita dedita alla pastorizia. La comprensione è lasciata all’intelligenza dello spettatore, quasi che D’Anolfi e Parenti volessero spingere il pubblico a dissotterrare le verità seppellite di un poligono che ha diffuso, diffonde e chissà per quanto tempo ancora diffonderà morte fra gli abitanti di una costa meravigliosa e fino a pochi decenni fa totalmente incontaminata.
Proprio sulla dialettica fra rumore assordante e silenzio, fra natura e umanità (nella sua dimensione più perversa e distruttrice), fra crescita e distruzione è giocata la semantica di un documentario che, con le immagini di un vitellino agonizzante, vittima delle sostanze radioattive piovute sui pascoli, riesce a spiegare molto più di un qualsiasi reportage sovraccarico di dati e di parole.
Un prodotto cinematografico superbo che sta raccogliendo parecchi consensi e portando alla luce quanto avviene dal 1° luglio 1956 nei 12.700 ettari in questo poligono messo “gentilmente” a disposizione di chi voglia provare armi e materiali di nuova generazione. In quasi sei decenni francesi, svizzeri, russi, tedeschi, israeliani, cinesi, libici e altri ancora hanno scelto questo luogo, a bassa intensità abitativa e dal territorio variegato, per sperimentare “armi nuove”, mentre quelle a scadenza ravvicinata sono state fatte brillare, disperdendo nell’aria elementi tossici e nanoparticelle poi assorbite dai terreni del pascolo. Il costo di una singola sessione di test, all’epoca delle riprese, si aggirava intorno ai 50mila euro.
Anche il paradiso è in vendita. E la Materia Oscura forse non è soltanto nelle bombe che deflagrano: è qualcosa di ancora più intangibile che sta dentro all’uomo.
Foto © Getty Images
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