ENERGIE
Ue, gli obiettivi energetici 2030 saranno pronti entro l’anno
La Commissione Ue punta a presentare, entro la fine dell’anno 2013, una proposta legislativa che fissi degli obiettivi vincolanti al 2030 in tema energetico e climatico per tutti i paesi comunitari: secondo quanto dichiarato questo pomeriggio dal Commissario all’energia Guenther Oettinger il programma potrebbe già partire nel 2015.
Riduzione delle emissioni, fonti rinnovabili, efficienza energetica, la proposta della Commissione, confermano a Bruxelles, sarà pronta entro la fine di dicembre, quando verranno presentati tutti gli obiettivi vincolanti:
Dobbiamo essere realisti e pragmatici ma avere comunque obiettivi ambiziosi.
ha spiegato il Commissario.
Per il momento la Commissione ha preferito solo invitare tutte le parti coinvolte a collaborare: la presentazione del Libro Verde quest’oggi è stata emblematica in questo senso: Connie Hedegaard, Commissario europeo al cambiamento climatico, ha spiegato come storicamente i paesi che più hanno investito, impegnandosi nell’abbattimento delle emissioni, nel campo dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, abbiano avuto
veri e propri benefici economici
nonostante i morsi della crisi dalla quale l’Europa fatica ad uscire. Proprio in materia di rinnovabili il Commissario Oettinger ha rilasciato questa mattina alcune dichiarazioni contrarie al blocco retroattivo degli incentivi alle rinnovabili.
Riteniamo che ci siano ancora Stati membri che hanno ostacoli amministrativi enormi che tendono a bloccare gli investimenti
ha detto il Commissario europeo; un sottile monito all’Italia che, nonostante gli incentivi statali alle fonti rinnovabili siano in crescita, non fa abbastanza sforzi, cosa che blocca gli investitori e fa ristagnare la crisi economica.
L’obiettivo del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili da perseguire entro il 2020 pare ancora faticosamente lontano per l’Italia: nel 2010 il nostro paese era fermo al 10,4% quanto, in previsione dell’obiettivo, le proiezioni prevedevano un più consistente 17%.
La proposta che la Commissione europea si prepone di presentare entro l’anno sarà un ulteriore ostacolo per lo sviluppo energetico italiano, almeno se il futuro governo non metterà mano con forza al mercato energetico, che necessita di più correzioni (sopratutto culturali) per poter imboccare quel percorso comune europeo verso gli obiettivi 2030.
Quali essi siano, ancora non lo sappiamo.